«Donna pelosa, donna virtuosa». Così recita un antico proverbio, accolto a pieni voti da Roxie Hunt, la parrucchiera statunitense che sta facendo molto parlare di sé. La donna, la cui iniziativa ha riscosso ampio seguito, ha fatto crescere i peli sotto le ascelle, colorandoli successivamente di un acceso verde acqua. A causa della rapida ricrescita, l’hairstylist ha ripetuto il procedimento di tinta ogni due settimane: ha utilizzato 30 volumi di decolorazione e l’unione di due sfumature di blu per ottenere la stessa tonalità ribelle dei capelli. L’intento di Roxie è quello di opporsi agli stereotipi di sensualità femminile, squilibrati rispetto ai canoni di fascino maschile; la giovane donna rivendica, infatti, la possibilità di percepirsi attraenti anche senza uniformarsi ai rigidi standard imposti dalla società. La protesta non è nuova, poiché sfacciati ma infruttuosi tentativi sono già stati avanzati in passato da famose star come Beyonce e Madonna. Si pensi anche a Lady Gaga, la quale si è presentata ai Much Music Award sfoggiando una folta peluria ascellare, oppure all’attrice Gwyneth Paltrow, portavoce della bellezza dell’inguine incolto.
La diatriba riguardo alla capacità attrattiva del pelo femminile è stata scandita da diverse prese di posizione storiche: mentre le donne fufuniste dell’antico Egitto riconoscevano la perfezione in un corpo interamente liscio, gli anni ’70 del XX secolo sono passati alla storia per la tesi opposta. L’anno scorso è stato un fotografo israeliano a riaprire la scottante questione. Il suo nome è Ben Hopper e ha girato Londra alla ricerca di modelle disposte a posare dopo aver trascorso lunghi periodi di astinenza dalla depilazione. La scelta è ricaduta sulla categoria delle top model proprio per sottolineare come ragazze sensuali per professione continuino a mantenere la propria bellezza anche a fronte di una ribelle peluria ascellare. Natural Beauty è un progetto di scatti fotografici in cui gli artifici di trucco e parrucco sono confinati al margine. «In teoria le ascelle pelose dovrebbero essere naturali, invece al momento rappresentano una presa di posizione. Per circa un secolo l’industria della bellezza ci ha fatto il lavaggio del cervello, incoraggiando la depilazione ha affermato Hopper, ribadendo la sua speranza che sempre più persone comincino a mettere in discussione i canoni di sensualità della società».
Claudia Rodano
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