A soli 20 anni, Chantelle Winnie è diventata una della modelle più discusse e contemporaneamente apprezzate al mondo, grazie anche a una particolare caratteristica che la rende unica: la sua pelle nera a macchie bianche provocate dalla vitiligine, un disordine non infettivo della pigmentazione cutanea, il quale si manifesta con le suddette chiazze di colore bianco latteo. La sua immagine incarna perfettamente l’idea secondo cui sono i difetti a renderci unici e Winnie ha fatto di una “anomalia” il proprio punto di forza, emergendo in un mondo dove, invece, di solito vengono proposti frequentemente modelli omologati e omologanti di bellezza. La sua infanzia e adolescenza non sono state delle più facili: Chantelle è nata a Toronto ed è cresciuta, infatti, solo con la madre parrucchiera; durante il periodo scolastico è stata spesso vittima di bullismo da parte di alcuni compagni, dai quali veniva definita mucca. Lei stessa al riguardo ha dichiarato: «Mi paragonavano ad una mucca, ora queste macchie sono la mia forza», definendosi orgogliosa della propria pelle. Così, per merito di tenacia e forte personalità, Winnie non si è mai arresa di fronte a ciò che gli altri pensavano di lei a ha perseguito il sogno di diventare una top model nonostante i continui rifiuti delle agenzie, le quali consideravano il suo aspetto un difetto troppo vistoso. Il successo è arrivato grazie anche e soprattutto al programma America’s Next Top Model, durante cui la modella e presentatrice Tyra Banks non ha potuto fare a meno di notare la bellezza di Chantelle, sostenendola e incoraggiandola nel suo percorso.
Ad oggi, Winnie ha fatto da testimonial per numerosi marchi famosi, del calibro di Desigual o Diesel: i suddetti hanno visto in lei un’icona che unisce bellezza, energia e positività, così da farla spiccare nel miscuglio di modelle “standard”, alte, magre e imbronciate, che spesso sono difficili da distinguere. In una recente intervista ad un talk-show americano, la ventenne si è schierata apertamente contro l’omologazione nel mondo della moda, affermando:« Chi vuole vedere sempre lo stesso tipo di persone viene accontentato dall’industria della moda. Molti hanno provato a inserirmi nella categoria delle modelle “albine”. Ma si tratta di ‘”egregazione”. Non voglio essere messa in una categoria». E ancora: «Io non sono i miei capelli, non sono la mia pelle, sono l’anima che vive dentro di me».
Le parole e l’esperienza di Chantelle rappresentano un esempio di forza per coloro che, non riuscendo ad accettare le proprie “differenze”, soffrono profondamente. La sua presenza nel mondo della moda, peraltro, costituisce una dimostrazione del fatto che (per fortuna) non esiste un unico canone valido per tutti e che aspirare ad essere perfettamente uguali gli uni agli altri non è affatto “di tendenza”.
Lorena Peci
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