Siamo da poco entrati nel mese di luglio e il caldo torrido comincia a farsi sentire. Ce ne accorgiamo quando rimaniamo bloccati nel traffico, in estate, in un’automobile senza aria condizionata, quando siamo costretti a fare una commissione sotto il sole cocente o la notte, quando i vestiti si appiccicano inevitabilmente addosso e le zanzare ci pungono senza alcuna pietà. Sappiamo che il caldo rende ogni azione difficile e quindi, ci rende inevitabilmente nervosi: i livelli di aggressività si alzano dunque col caldo? Sembra che da una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Behavioral and Brain Sciences, il clima giochi un ruolo fondamentale nello “stimolare” la violenza. Il caldo, mettendo il nostro organismo a dura prova, fa salire il livello dello stress e questo ci rende meno diplomatici, meno tranquilli e più inclini a scatti d’ira.
Nelle aree limitrofe all’Equatore, con temperature molto calde e poche variazioni durante i cambiamenti di stagione, si registrerebbero quindi elevati tassi di criminalità. Alla Vrije Universiteit Amsterdam hanno ideato un nuovo modello di studio, chiamato con la sigla CLASH (acronimo di CLimate Aggression, Self-control in Humans). Secondo questa ricerca, chi vive in zone caratterizzate da temperature miti o fredde e da una netta scansione delle stagioni, tende ad avere più controllo su di se e a proiettarsi più facilmente nel futuro mentre chi vive in Paesi caldi, in cui si avvertono raramente i cambiamenti di stagione, tende ad avere meno autocontrollo, credendo di avere un’aspettativa di vita più breve e quindi a proiettarsi meno nel futuro.
Gli studiosi si sono accorti inoltre che le temperature elevate spingono le persone ad uscire da casa e maggiori interazioni con gli altri potrebbero rappresentare più opportunità di conflitto. «Il clima plasma il modo di vivere delle persone, influenza la cultura in modi che non possiamo immaginare», illustra l’autore della ricerca, Paul Van Lange. «Il clima è una delle variabili più importanti che determinano una cultura, determina cioè il modo in cui i gruppi scelgono di organizzarsi e le norme che condividono. Influenza anche i pensieri e il comportamento». È importante, secondo il professore, continuare ad indagare sugli effetti non solo per l’ambiente ma anche per la psicologia degli esseri umani.
Chiara Grasso
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