Certamente un bel salto di qualità quello fatto da IKEA che ha portato, per la prima volta sulla pedana di #IKEAtemporary a Milano, alcune creazioni realizzate dallo sposalizio lavorativo dei fashion designer Katie Eary, stilista inglese nota per le sue stampe colorate, e lo svedese Martin Bergström che usa nuance più minimali come il bianco, il nero e tutte le sfumature del grigio. Per ora esistono due collezioni d’arredo in edizione limitata, chiamate GILTIG (realizzata da Eary con la tecnica della stampa digitale e composta da accessori per la tavola e tessili per la casa) e SVÄRTAN (che in svedese significa “oscurità” ed è stata sviluppata con Bergström assieme a un gruppo di 25 studenti di una scuola di design indiana).
Le due linee arriveranno nei negozi il prossimo anno e sono state accompagnate da due collezioni di pret-à-porter, create nel solco degli articoli di design e presentate nel cortile del temporary store di IKEA. Non è la prima volta che l’azienda svedese organizza iniziative che supportano giovani talenti emergenti (vedasi il concorso Young Swedish Design), ma stavolta per IKEA è il primo progetto in assoluto che unisce moda e design: le due collezioni in arrivo per la prossima Primavera/Estate 2016 sono state pensate per «rendere accessibili alla maggioranza delle persone nuovi modi di interpretare la casa» ispirandosi dunque alle limited edition di complementi d’arredo.
Per presentarle Katie Eary ha scelto dei bulbi oculari posizionati sopra le teste dell’IKEA Fashion Team e pantaloni skinny in lattice, mentre Martin Bergström ha vestito i membri della compagnia di ballo di Kenneth Kvarnström per una sfilata-performance, trasmessa live sul canale You Tube di Ikea e sul maxi schermo della nuova Darsena milanese. Moda e desing si uniscono in una una liaison magica, che potrebbe segnare un nuovo corso per il colosso svedese.
Ma quando usciranno i capi in vendita? Ahimè per ora i capi non andranno in commercio, ma dalla Svezia ci comunicano che hanno promesso che la loro avventura nel mondo del fashion non finisce qui, poiché queste collezioni rappresentano per l’azienda un percorso di ricerca sul quale continuare a lavorare in futuro.
Chiara Grasso
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