Il passato 29 settembre ha visto aprirsi il summit internazionale per trovare una soluzione alla lotta contro l‘ISIS; in quella storica occasione il Presidente degli States, Barack Obama, ha ribadito quanto discusso precedentemente all’Assemblea delle Nazioni Unite, riunita di recente a New York, in occasione della quale ha avuto un faccia a faccia con il Presidente Russo, Vladimir Putin, dopo un anno e mezzo dall’ultimo bilaterale: «L’ISIS alla fine perderà perché non ha nulla da offrire se non disperazione e distruzione. Noi siamo guidati da una visione migliore, ma la vittoria richiederà sforzi continui da parte di tutti. Per sconfiggere l’ISIS in Siria serve un nuovo leader e un governo inclusivo che unisca il popolo siriano nella lotta contro i terroristi».
«Possiamo lavorare insieme», ha dichiarato Putin dopo novantacinque minuti di incontro «eventi come questi sono utili, informali e produttivi» ha ribadito, rendendo così esplicita la volontà della Russia di avviare una cooperazione militare con gli USA e l’Occidente, nella lotta contro il terrorismo internazionale. Mosca, però, accusa l’Occidente di aver violato il diritto internazionale con il lancio in Siria dei raid aerei francesi; a tal proposito, infatti, la portavoce del ministero degli Esteri russo ha scritto: «Mi piacerebbe sapere di più sul concetto di autodifesa sotto forma di attacchi aerei su uno Stato sovrano senza alcuna autorizzazione, ovvero al di fuori del diritto internazionale». Intanto, anche il premier italiano si pronuncia sulla questione siriana e sulla lotta al terrorismo: «La Russia ha un ruolo assolutamente cruciale da giocare sulla Siria. Immaginare un futuro senza la Russia è un grande errore. In Siria dobbiamo evitare una nuova Libia. Ritengo che abbiamo bisogno di un accordo di un’ampia maggioranza di Paesi per risolvere i problemi». Renzi conclude dicendo: «Ogni iniziativa in Siria sarà credibile se risolve il problema per oggi e per domani».
Per il momento, dunque, sembra essere superato il pericolo di una nuova guerra fredda.
Ester Sbona
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