Già nel 2014, durante il Mobile World Live, si era parlato della tecnologia 5G, le cui aspettative erano forse un po’ sopravvalutate – soprattutto secondo Ulf Ewaldsson, chief technical officer dell’azienda Ericsson, che, unitamente all’eminente operatrice telefonica giapponese NTT DoCoMo, ha in realtà effettuato un esperimento di non poco conto. La Ericsson ha infatti deciso, in collaborazione con Nokia Network, di testare sul campo la velocità della succeditrice della 4G. Va specificato che quest’ultima non è operante in ogni parte del mondo (inlcuse alcune città italiane), motivo per cui si spera che, entro la fine del primo ventennio del 2000, la sua presenza possa essere implementata ovunque. Per la 5G, invece, si dovrà attendere proprio il 2020: a partire da quel momento, se ne potranno verificare personalmente le prestazioni.
Contemporaneamente alla crescita sempre maggiore del numero di utenti connessi a Internet e della banda larga di cui dovrà usufruire un filmato per poter essere visualizzato, per consentire il successo della 5G ciò dovrà prosperare anche il Network: tra il 2013 e il 2019 è stato previsto un incremento di dieci volte del traffico mobile e un altro di tre o quattro volte del numero di dispositivi collegati alla rete. Grazie all’utilizzo di stazioni radio a lunghezza d’onda infinitesimale su una frequenza di 70GHz, in grado di generare una rapidità di download pari al tempo reale, nel corso di una delle prime prove condotte a Tokyo di recente, la NTT DoCoMo è riuscita a scaricare contenuti a una velocità di circa 2Gbps, e questo solo in fase sperimentale. Le due tecnologie su cui si basa il progetto sono il beam-forming (costituito da fasci di direzione, concentrati direttamente sul device da raggiungere) e il beam-tracking (tecnologia adatta al riconoscimento dei satelliti di destinazione). Maggiore velocità equivale a dire minore latenza, nonché performance nettamente migliori in aree densamente popolate: ecco le caratteristiche principali della futura rete 5G.
Se le previsioni sono esatte, sarà il Giappone la prima nazione ad adoperare la nuova tecnologia. Tuttavia, ciò cambierà davvero e radicalmente il modo di navigare su Internet, tanto da soddisfare i bisogni di ogni internauta moderno, che è spesso di corsa e che chiede altrettanta celerità al World Wide Web? Fra qualche anno conosceremo già la risposta.
Anastasia Gambera
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