Si chiama Messenger Kids, l’App di messaggistica istantanea ideata da Zuckerberg per gli under 13. È stata introdotta da poco sul mercato statunitense, temporaneamente in prova solo per un gruppo ristretto di utenti dotati di iPhone o iPad con sistema iOS, ma sarà presto disponibile anche per dispositivi Android. La nuova App non prevede inserzioni pubblicitarie né la possibilità di effettuare acquisti, funziona con rete Wifi, ma soprattutto dipende dalla discrezione dei genitori che ne deterranno il controllo.
L’iniziativa nasce dall’idea di ideare uno strumento di comunicazione familiare, ideale fra figli e genitori come fra nonni e nipoti, in un mercato sempre più in espansione se si pensa all’età sempre più precoce con cui i più piccoli imparano ad utilizzare dispositivi tecnologici e navigare online. La fascia d’età di riferimento è quella compresa fra i 6 ed i 12 anni, come riporta la Repubblica, l’applicazione non richiede un account personale intestato al bambino né un numero telefonico, ma si potrà utilizzare collegandosi con i profili dei genitori.
Gli sviluppatori di Facebook hanno lavorato al progetto per oltre 18 mesi cercando di conciliare le esigenze di adulti e bambini. In particolare il team si è avvalso della collaborazione della National Parent Teacher Association (PTA) interpellando genitori e bambini da ogni parte degli States sulla loro idea di uso responsabile del mondo digitale per fasce d’età ridotta. Difficile stabilire in che misura la tecnologia possa danneggiare la salute dei più piccoli o ostacolare le loro attività sociali: ad oggi non sembra forse sconsiderata l’idea di abituare i bambini in un’età in cui appena imparano a leggere e scrivere all’estenuante routine dei social networks?
Per Facebook no, sembra anzi un dovere ideare un prodotto a misura dei più piccoli onde evitare l’accesso a contenuti inadeguati da parte loro. Sembra infatti una rotta ormai invertibile quella che vede i più piccoli sempre più precocemente assuefatti alle nuove tecnologie. «Abbiamo creato Messenger Kids nella convinzione che in definitiva sono i genitori a dovere decidere circa l’uso delle tecnologie per i figli e, in effetti, gli adulti che abbiamo interpellato hanno chiesto di potere esercitare un adeguato controllo sui messaggi inviati e ricevuti dalla propria prole» così si è difesa la nota azienda.
Attraverso l’App i genitori avranno il controllo della lista dei contatti: i bambini non potranno contattare profili che non abbiano ricevuto l’approvazione del genitore. Inoltre i più piccoli potranno bloccare i profili ma non eliminare i messaggi scambiati, che saranno sempre disponibili alla supervisione degli adulti. Messanger Kids sarà arricchito da gif, adesivi ed emoji ideati appositamente per corredare i propri autoscatti da inviare ad amici o trasformare in gioco le videochat di gruppo. Ad oggi negli Usa il 93% dei bambini ha accesso a dispositivi digitali, nella maggior parte dei casi di loro proprietà: non sorprende la concorrenza nel cercare di aggiudicarsi per primi un mercato fino ad ora inesplorato e la garanzia della sicurezza sembra sempre più un tassello imprescindibile per aggiudicarselo. Ancora non è stato definito quando l’app sarà disponibile anche in Italia.
Diana Avendaño Grassini
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