Ti è mai capitato di sentirti incollato allo schermo, costretto a saltare incessantemente da un’app all’altra? C’è una buona notizia: nell’oceano delle app che sfruttano algoritmi e notifiche per renderci schiavi dello schermo è comparsa un’applicazione che si oppone a questa logica. Si chiama Freedom e promette di aiutarci a disintossicarci dai social.
Hai mai pensato di prenderti una pausa dai social? È un sentimento più comune di quanto si pensi: ecco perché Freedom, l’app pensata per disintossicarsi dai social, è già stata scaricata da 2 milioni di utenti in tutto il mondo.
L’app ruota attorno alla logica del digital detox, una “dieta” che, invece di eliminare le tossine in eccesso, elimina l’ingombrante presenza dei social nelle nostre vite quotidiane. Ma come può un’app presente nel nostro cellulare aiutarci a disintossicarci da esso? Semplice: impedendoci di aprire i social (o qualsiasi altra app da cui sentiamo di essere dipendenti).
Una volta scaricata l’applicazione sarà possibile creare una blocklist, una sorta di lista nera contenente tutte le app da cui vogliamo prenderci una pausa. Fatto ciò, saremo pronti a prenderci la nostra prima “vacanza dai social”: potremo selezionare manualmente l’intervallo di tempo desiderato, in minuti o ore. Una volta cliccato su “start”, tutte le applicazioni della blocklist saranno oscurate dalla nostra schermata home, e accedere ad esse sarà impossibile: provando ad aprirle apparirà una schermata di Freedom che ci informerà che l’app è stata temporaneamente bloccata.
Ovviamente, il blocco non è da considerarsi definitivo. Mettiamo caso di aver bloccato Whatsapp e dover mandare un messaggio d’emergenza: niente paura, l’app dispone di un’apposito pulsante “delete session” che ci permetterà di stoppare la sessione in anticipo, ripristinando quindi l’accesso alle app.
Se l’idea di un vero e proprio detox digitale ti sembra troppo, puoi ancora dare una possibilità a Freedom. Infatti, date le sue funzionalità, l’app si presta perfettamente ad essere utilizzata in abbinamento al “metodo pomodoro”.
La tecnica prende il nome dai tipici timer da cucina a forma di pomodoro, ma non ha niente a che fare con l’alimentazione. Si tratta di un metodo di concentrazione che si basa sulla suddivisione del tempo in intervalli di lavoro intensa alternati da brevi pause. In genere un’ora viene suddivisa in intervalli di 25 minuti di concentrazione alternati da 5 minuti di pausa; trascorsa un’ora, ci potremo concedere un pausa più lunga (circa 15 minuti) per poi rimetterci in gioco con un altro pomodoro.
La tecnica è stata elaborata negli anni ’80, ben prima dell’avvento del digitale. Oggi per massimizzare la propria concentrazione non sarà più necessario un timer da cucina, ma basterà uno smartphone. Negli app store non mancano app specializzate nel metodo pomodoro, eppure Freedom sembra avere una marcia in più. Infatti, se le classiche app pomodoro si limitano a “sgridarci” con una notifica se apriamo altre app durante la sessione di studio o lavoro, Freedom ci impedisce totalmente di utilizzarle, annullando ogni possibile distrazione.
Freedom si configura come un ottimo alleato per effettuare un digital detox, riuscendo a bloccare in modo efficace e intuitivo l’accesso alle app. Unica pecca: pur essendo disponibile dal 2020 ed essendo già stata scaricata da 2 milioni di utenti in tutto il mondo, non è ancora accessibile in tutte le lingue (e nella lista, purtroppo, manca anche l’italiano). Inoltre, manca ancora una versione desktop che potrebbe risultare indispensabile per chi lavora o studia al PC.
Inoltre, per quanto reversibile, il blocco delle app potrebbe essere una soluzione troppo drastica per chi si è appena affacciato al mondo del digital detox. Ecco alcuni soluzioni meno invasive.
Quindi no, Freedom non è affatto l’unica app a concederci la tanto ambita libertà dai social, ma è sicuramente una delle opzioni più complete attualmente sul mercato.
Alice Reale
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.