La prima puntata della 73esima edizione del festival di Sanremo si è appena conclusa. Amadeus, per la quarta volta direttore creativo del festival, è stato affiancato da Gianni Morandi e dall’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Abbiamo ascoltato i primi 14 artisti. Qualcuno ha ‘spaccato’ più degli altri mentre la sala stampa ha stilato la prima classifica. Una serata che passerà alla storia. Vediamo perché.
Amedeo Umberto Rita Sebastiani, in arte Amadeus, passerà alla storia come primo conduttore del festival di Sanremo ad aver ospitato il Presidente della Repubblica: Sergio Mattarella.
Il Presidente, accompagnato dalla figlia Laura, ha occupato uno dei palchetti laterali dell’ Ariston. Mattarella ha ottenuto una vera e propria standing ovation e, in onore della sua presenza a teatro, Gianni Morandi ha invitato il pubblico a intonare insieme l’inno di Mameli.
Un altro momento patriottico ha caratterizzato la serata. L’attore premio Oscar Roberto Benigni ha inaugurato la prima puntata del festival commentando alcuni articoli della Costituzione italiana.
«La Costituzione ‘canta’ la libertà dell’uomo» ha affermato l’attore toscano, da qui la scelta di parlarne in occasione del festival della canzone italiana.
«La Costituzione è stata una visione, una folgorazione, un’opera d’arte dei nostri padri costituenti, divisi su tutto tranne che per una cosa: essere uniti per la Costituzione più bella che si possa fare». Tra i costituenti, ha ricordato l’attore, vi era il padre del Presidente Mattarella: Bernardo Mattarella.
Il primo articolo che Benigni ha citato è stato l’articolo 11: l’Italia ripudia la Guerra. L’attore ha evidenziato che «se questo articolo fosse presente nelle costituzioni di altri Paesi nessuno stato potrebbe invaderne un altro: non ci sarebbe più la guerra».
Le parole di Benigni si riferiscono, in maniera non troppo velata, alla guerra in Ucraina.
Roberto Benigni ha citato anche l’articolo 21: tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. «Ha un linguaggio così semplice e bello che sembra scritto da un bambino» ha commentato l’attore.
Per Benigni questo è l’articolo più importante, il pilastro di tutte le libertà dell’uomo, l’articolo più semplice ma anche più forte.
Prima della Costituzione, cioè nel ventennio fascista, un articolo del genere era impensabile. «Questo articolo ci ha liberati dall’obbligo di avere paura. Invece, in Paesi molto vicini a noi gli oppositori vengono incarcerati, uccisi, perché cantano, ballano, mostrano il volto o i capelli liberamente».
Benigni ha dunque fatto un chiaro riferimento a quanto sta accadendo in Iran ed ha concluso il suo intervento ricordandoci di non dare la nostra libertà per scontata. «Tutto ciò che abbiamo potrebbe esserci tolto da un momento all’altro».
Per la prima volta, Chiara Ferragni è co-conduttrice del festival di Sanremo.
Non è il primo anno in cui, l’influencer per eccellenza, riceve questa proposta da Amadeus. Lo hanno dichiarato loro stessi in puntata. La bella Chiara ha preferito aspettare di essere pronta prima di poter accettare questo onore.
Benché non si sia mai cimentata in un ruolo simile, la Ferragni non ha deluso le attese e, attraverso il linguaggio della moda, ha portato l’attenzione sulla violenza e le disuguaglianze di genere.
Il primo abito sfoggiato in puntata da Chiara Ferragni è stato il vestito manifesto. Si tratta di un abito a corolla di seta nero con ‘stola-manifesto’ su cui è stata ricamata la scritta “Pensati libera”. Il vestito trae ispirazione dalla tradizione Dior mentre la scritta viene da un’opera di Claire Fontaine.
L’intento dietro la scritta è quello di ispirare le donne a evadere dai ruoli che la società e il patriarcato impongono, essere libere di essere semplicemente loro stesse.
Il secondo look della Ferragni è sicuramente il più chiacchierato. Si tratta de ‘il vestito senza vergogna’.
L’abito, sempre di casa Dior, riproduce il corpo nudo della Ferragni su tulle color carne con ricamo trompe l’oeil.
Con questo vestito, Chiara invita a liberarsi della vergogna che ogni donna prova nei confronti del proprio corpo, indotta da molti uomini per giustificare i loro abusi e attenuare le loro colpe.
Per il terzo outfit, Chiara Ferragni ha fatto ricamare in perle nere su un abito peplo bianco insulti sessisti ricevuti sui social, per il suo aspetto fisico ma soprattutto per la libertà con cui vive il suo essere donna oltre che madre.
L’abito è stato soprannominato ‘l’abito contro l’odio’. Chiara è stata dunque ‘vestita’ dai suoi haters.
L’ultimo vestito rappresenta la gabbia costituita dai ruoli di genere, nei quali le donne, spesso, si trovano intrappolate.
Si tratta ancora una volta di un abito Dior, composto da una tuta jersey di strass e una gonna in tulle, ispirata all’opera di Jana Sterbak.
L’augurio di Chiara è che la sua bambina, Vittoria, come tutte le future donne, possa liberarsi da queste convenzioni frutto del patriarcato e, quindi, liberarsi da questa gabbia.
Il momento più basso della puntata ha visto come protagonista il giovane Blanco, vincitore assieme a Mahmood della scorsa edizione.
Ospitato da Amadeus per questa prima serata, il cantante stava cantando il suo nuovo singolo, “L’Isola delle Rose”, quando a metà esibizione si è verificato un problema tecnico alla sua cuffia.
Così, l’artista (che, a detta di molti fan sui social, sembrava ‘fuori di sé’) ha distrutto i fiori componenti la scenografia sul palco. L’intero Ariston ha poi fischiato al giovane. «Non mi sentivo in cuffia, ma mi sono divertito lo stesso» ha commentato.
Dopo il malfunzionamento, Blanco non è tornato a cantare sul palco.
Stanotte, i primi 14 concorrenti si sono esibiti al festival di Sanremo mentre la sala stampa ha avuto il compito di votare e quindi stilare la prima classifica provvisoria.
Non appena questa è stata presentata al pubblico da Amadeus, Chiara Ferragni e Gianni Morandi, l’Ariston è stato travolto dalla disapprovazione del pubblico, salvo per alcune posizioni.
Nella top5 abbiamo Marco Mengoni con Due Vite in testa, seguito da Elodie, che si è esibita con Due. La terza posizione la occupano i Coma Cose con L’Addio, mentre Ultimo arriva in quarta posizione con L’Alba. L’ultimo gradino del podio spetta a Leo Gassman che ha cantato Terzo cuore.
1. Marco Mengoni – Due vite
2. Elodie – Due
3. Coma Cose – L’Addio
4. Ultimo – L’Alba
5. Leo Gassman – Terzo cuore
6. Mara Sattei – Duemilaminuti
7. Colla zio – Non mi va
8. Cugini di campagna – Lettera 22
9. Mr Rain – Supereroi
10. Gianluca Grignani – Quando mi manca il fiato
11. Ariete – Mare di guai
12. Gianmaria – Mostro
13. Olly – Polvere
14. Anna Oxa – Sali
Ludovica Augugliaro
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E’ nata il 20/02/2002, e già dalla sua data di nascita palindroma la piccola ma egocentrica Ludovica si è sempre sentita “diversa”, come i protagonisti di ogni saga fantasy in cui si è sempre rifugiata. A 18anni ha finalmente rinunciato alla speranza che un mezzogigante barbuto le consegnasse una lettera d’ammissione per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, perciò ha deciso di immatricolarsi in Scienze e Lingue per la Comunicazione all’UniCT. E’ una grandissima nerd e una colta cinefila, il che è un modo carino per dire che non ha amici. Sogna di diventare una scrittrice, perché, si sa, sono sempre le persone timide e silenziose ad avere tante cose da dire.