Tra i 5 Antagonisti più geniali mai comparsi negli anime occupa, meritatamente, la quinta posizione un personaggio appartenente al mondo dei Digimon: BlackWarGreymon. Questi è un Digimon malvagio e, dunque, un tipo di virus che compare per la prima volta nella saga omonima di Digimon Adventure II. Viene creato da Arakenimon in persona per contrastare i digiprescelti, data l’insufficienza di forza dei precedenti “terribili mostri digitali” creati per combatterli. Per farlo nascere la suddetta unisce 100 dei suoi capelli a 100 rispettivi obelischi di controllo, edifici creati dalle forze delle tenebre che impediscono di far digievolvere gli strani “animali” del manga nonché consentono la creazione di mostri malvagi privi di volontà. Appena nato, BlackWarGreymon mette subito al tappeto tutti i compagni d’avventura dei digiprescelti non perché ha voluto seguire il comando impartitogli da Arakenimon, bensì per propria volontà. La quantità di obelischi concentrati in lui, Digimon di livello mega, ha fatto in modo che sviluppasse una propria coscienza e una potenza immensa. Finita la battaglia, si erge in volo iniziando il suo girovagare per Digiworld per colmare il vuoto che inizia a sentire.
A sorpresa, durante una lotta con i Mammotmon, BlackWarGreymon ha dei problemi in quanto inizia a farsi calpestare perchè deve fare da scudo con il suo corpo a un fiore, creature piccola e indifesa. Poi, il suddetto, in preda ad un crisi schiaccia senza pietà quel misero bocciolo sussurrando «Ti invidio. Perchè sento questo dolore? Era solo un fiore di campo, come faccio a provare tanto dolore? Da dove viene?» e subito dopo si sente risposto da solo «Da un cuore! Dov’è il mio cuore?!” Successivamente BlackWarGreymon incontra Agumon, il digimon di Tai, la sua versione di tipo AntiVirus nonchè di livello intermedio e i due iniziano un dibattito di carattere filosofico. Le domande di BlackWarGreymon, piene di esistenzialismo, non trovano soddisfacimento nella ingenuità di Agumon. «Dov’è il cuore?» chiede il primo, ma il piccolo Agumon non sa cosa rispondere. «Io voglio sapere se il cuore esiste davvero, perchè io inizio a dubitarne», a questa frase l’altro incalza sostenendo che «esiste davvero. Aiuta a prenderti cura di qualcuno, a fare amicizia. Un cuore ti fa diventare vero». BlackWarGreymon però vuole di più, vuole capire perchè esiste. Quando il Digimon oscuro distrugge una pietra sacra, capisce che lui esiste solo per combattere e distruggere, così inizia a fare a pezzi tutte le rocce di questa tipologia perchè sente che, una volta compiuta l’opera, libererà una creatura degna della sua potenza.
Cosi è. Al frantumarsi dell’ultima pietra viene liberato Azulongmon, uno dei draghi sacri che proteggono Digiworld, il quale lo definisce «colui che ha l’anima avvolta dalle tenebre» la cui«esistenza disturba l’armonia di questo mondo. Tu sei un Digimon oscuro, sei composto da 100 obelischi, ecco perche sei tale. L’unico che può darti le risposte che cerchi, comunque, sei tu: ogni essere vivente ha uno scopo, che sia positivo o negativo». BlackWarGreymon, stremato dal combattimento, ringrazia Azulongmon e si calma, partendo per il suo viaggio alla ricerca del suo scopo, «per quanto insopportabile».
Il personaggio scompare per un pò e ricompare soltanto alla fine della serie, nel mondo reale, per trovare ed uccidere Yukio Oikawa, colpevole di tutto il male prodotto fino ad ora sulla Terra e a Digiworld. BlackWarGreymon sta per uccidere l’uomo che viene salvato da un tempestivo intervento di WarGreymon: i due ingaggiano una battaglia all’ultimo sangue. Durante la lotta interviene pure ImperialDramon Fighter Mode che aiuta la megaevoluzione di Agumon. Alla fine della battaglia, conclusasi con la vittoria del bene sul Digimon di tipo virus, Agumon, Veemon e Wormmon intavolando un discorso sull’importanza della vita e capiscono che uccidere Oikawa non ha senso. L’uomo però viene posseduto da una forza oscura e inizia a scagliare colpi contro chiunque gli si trovi davanti: il primo bersaglio è il nonno di Cody, padre del vecchio amico di infanzia. BlackWarGreymon eroicamente si frappone tra i due facendosi trafiggere mortalmente. Solo ora il Virus capisce cosa deve realmente fare per sentirsi meno vuoto: del bene. Sacrifica così l’ultima parte di energia e vita rimastagli dentro per chiudere il varco Digiworld di Hikarigaoka e impedire ad Oikawa di entrare a Digiworld.
Anatomicamente comunque BlackWarGreymon è uguale a WarGreymon, differisce solo in alcuni aspetti. In primis negli attacchi, il virus ha la forza infernale mentre l’antivirus la forza solare, in secundis nello scudo posto sulla schiena, il primo è completamente nero mentre il secondo ha il simbolo del coraggio, in terzis BlackWarGreymon è nero e con l’armatura grigia e le giunture gialle come gli occhi, mentre WarGreymon è arancione, con lo scudo giallo e l’armature grigia con le giunture rosse, gli occhi invece sono verdi.
Diceva Friedrich Nietzsche nel Così Parlò Zarathustra: «Bisogna avere ancora del chaos dentro di sè, per poter partorire una stella che danza»; la figura dell’antagonista analizzata sino ad ora può perfettamente riassumersi in questo enunciato. Il soggetto non è un punto di partenza, deriva infatti dagli obelischi, dunque da altro, ed è il risultato di forze mutevoli e caotiche che lo spingono ad andare sempre più la. Quasi come un SuperUomo egli prova a dare le risposte alle domande che l’uomo stesso si pone da sempre; infatti solo quando accetta i suoi dubbi e li supera mettendosi alla ricerca di qualcosa che va oltre il comune, trova la sua pace. Alla fine di tutto questo Chaos riuscirà a dare un contributo importante nel salvataggio di Digiworld con il sacrificio della sua stessa vita e, parlando metaforicamente, a partorire una stella che danza. Nonostante provenga da un anime, questo personaggio ha una personalità molto forte, in grado di far riflettere su domande di alto spessore. Più che BlackWarGreymon dovrebbe chiamarsi UberWarGreymon.
Francesco Raguni
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