In anteprima nella sale italiane il 17 e il 18 dicembre, The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg, si mostra con una veste più intima e ponderata per il regista. Un grande omaggio tanto alla vita quanto al cinema, in uscita definitiva in Italia il 22 dicembre.
The Fabelmans ha ottenuto un consenso della critica e opinione dell’audience rispettivamente del 91% e dell’82% su Rotten Tomatoes: si elogia soprattutto il grande amore del lavoro dietro la pellicola. Su IMDb invece rivece una valutazione del 7,9%, mantenendo un discreto gradimento. Su Metacritic, infine, la critica riporta uno score di 84, gli user di 7.3.
Con un cast d’eccezione, fin da subito si notano i volti di Michelle Williams nel ruolo della madre del protagonista (già presente in grandi film come Shutter Island) e di Paul Dano nel ruolo del padre, che negli ultimi anni ci ha dato performance non indifferenti. A supporto anche Seth Rogen, famoso attore comico statunitense (Pineapple Express, Steve Jobs) nel ruolo dello zio Bennie.
Spicca però il giovane Gabriel LaBelle nel ruolo di protagonista, sincero ed emozionale, capace di far ridere e raggiungere importanti vette nelle sequenze più drammatiche. Infine, la colonna sonora è stata affidata al collaboratore di lunga data John Williams, che anche stavolta ci ha regalato un lavoro magistrale.
Ripercorriamo lungo tutto il film importanti fasi della vita di Sammy Fabelman, sin dall’infanzia stregato dal cinema e che farebbe di tutto per perseguire il suo sogno. Da una parte la madre Mitzie incline alle arti e a supporto del figlio, dall’altra il padre Burt che lo ama, ma che poco comprende la sua passione.
Ci viene così raccontata l’esperienza di vita di questo giovane aspirante regista tra momenti di formazione e conflitto, amalgamati ai suoi primi esperimenti e lavori. Spostandosi dall’Arizona alla California, Sammy imparerà cos’è la vita con i suoi successi e delusioni, mostrando a tutti quanto il cinema possa salvarci e distruggerci allo stesso tempo.
Intorno le figure delle sorelle di Sam e dello zio Bennie, anch’esse fondamentali e non di contorno, contribuendo alla narrazione e lasciandoci importanti riflessioni.
Originariamente Spielberg aveva già in mente nel 1999 di fare un film che si ispirasse alla sua infanzia in Arizona dal titolo “I’ll Be Home”, scritto dalla sorella Anne Spielberg. Tuttavia, l’idea venne accantonata perché il regista temeva che i genitori, centrali nella vicenda, potessero in qualche modo non comprendere la pellicola e il ritratto che veniva fatto di loro.
Si tratta infatti di un film intimo in cui vengono affrontate tematiche ed esperienze centrali nella formazione di Spielberg in quanto individuo e in quanto regista. In primis il cinema, l’arte a cui si è votato, ci viene mostrata come uno strumento con cui – citando le parole del film – “catturare ogni momento”.
Il cinema, la macchina da presa, sa cogliere tanto la bellezza di ogni momento, quanto è in grado di mistificare la realtà e farla apparire altro rispetto a quello che è. La vita del giovane Sam viene così raccontata scandita dalle sue prime esperienze cinematografiche: dal western al film di guerra (Vi ricordate Salvate il soldato Ryan, ecco), dal resoconto di una gita in famiglia a quello della festa di fine anno del liceo, mostrandoci la sua innata sensibilità artistica.
Presto però Sam capirà quanto pericolosa si può rivelare la cinepresa, sviluppando un modo tutto suo di metabolizzare gli accadimenti della propria vita. Altro orologio della pellicola sono i brani della madre Mitzie, così ogni istante risponde alla perfezione alle melodie di un pianoforte.
Non mancano i momenti comici chiaramente: Spielberg, ebreo, ci tiene non solo a mostrarci i controsensi della sua cultura d’origine quanto le innumerevoli difficoltà derivate – soprattutto per un’adolescente – che gli si possono presentare.
Tralasciando un insolito cameo a fine pellicola che senza dubbio vi farà sorridere, The Fabelmans ci consegna uno Steven Spielberg riflessivo e che sa come toccare le corde del cuore. Grazie a delle performance attoriali eccezionali, questo atipico film di Spielberg sa come far sorridere e riflettere, attraverso potenti sequenze capaci di raggiungere il nostro animo più profondo.
La pellicola ci mette a nudo, così come il regista ha fatto con sé stesso. Tutto questo coronato da una magistrale regia e una fotografia da togliere il fiato. Andate dunque a vedere The Fabelmans, a breve ufficialmente nelle sale.
Crediti:
Wikipedia – GabboT
Wikipedia – Stephen McCarthy/Collision via Sportsfile
Wikipedia – Bex Walton
Wikipedia – Nationalparks
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