«As a human race we come together for birth, we come together for death. What brings us together in between is up to us. Stop and listen to the universal language of music and bring that positive energy with you everywhere you go». Così il co-fondatore dell’associazione Playing For Change, Mark Johnson, presenta l’iniziativa di cui è a capo. Il testo è riportato anche sopra il libretto inserito nel loro cd pubblicato, Songs around the world. Il nome ha un significato immediato e intrigante: suonare per cambiare. In effetti, la PFC è un’associazione non lucrativa che ha come obbiettivo l’edificazione di scuole, in particolare musicali, in numerosi Paesi del Terzo Mondo.
Il progetto è nato nel 2004, allo scopo di raccogliere musicisti da tutti le parti del mondo per creare cover uniche di pezzi il cui messaggio riguardasse la pace, la collaborazione tra gli uomini e il rifiuto della violenza e dell’odio. Naturalmente non sono mancati gli italiani tra le file dei musicisti: Roberto Luti alla chitarra resofonica, Simone Luti al basso e Stefano Tomaselli al sassofono sono stati fin da subito i rappresentati del tricolore all’interno dell’associazione. Certamente compaiono collaborazioni importanti e di spicco, quali quella con Bono degli U2 in War/No more trouble, con Stephen Marley (secondogenito di Bob Marley) in Redemption Song, con Manu Chao in One Love e con Grandpa Elliott (musicista di strada famoso in tutti gli States) in Stand By Me. Naturalmente, figurano anche cover di pezzi come Imagine di John Lennon e Biko di Peter Gabriel: la peculiarità della PFC sta, non a caso, in un crossover di grandi voci del panorama mondiale musicale e nel tentativo di proporre canzoni dal contenuto sincero. Playing For Change, infatti, è una fondazione creata dagli uomini e per gli uomini, e si appresta a diventare la Bisanzio delle culture musicali di America, Europa, Africa, Asia e Australia.
Il singolo di lancio del gruppo è stato Stand by me, che ha raggiunto le circa 75.000.000 di visualizzazioni: il brano affonda le proprie radici nella produzione di un artista di strada di Santa Monica, Roger Ridley (poi deceduto). Sulle sue orme, Johnson e Buono hanno intrapreso un viaggio in ogni angolo del mondo per dare vita a ciò che è oggi PFC. Ad oggi, gli album composti sono due: ciascuno consta di un cd musicale e di un dvd documentario; il primo dei due album racchiude nel titolo l’allusione all’esperienza dei suddetti due fondatori. I loro progetti riguardano esattamente sette scuole:
Dal 2008, dei sette punti cardine sono stati portati a termine già tre. Piccoli passi verso un grande e nobile progetto.
Francesco Raguni
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