CANNES – “Le livre d’image” è un film scritto, diretto e co-montato da Jean Luc Godard, che ha portato alla 71esima edizione del Festival di Cannes in concorso. Inizialmente, intitolato Tentative de bleu prima e Image et parole poi, la sua produzione risale al 2016 e il co-proprietario della Wild Bunch, Vincent Maraval, ha riferito che il regista lo ha girato in vari Paesi arabi, inclusa la Tunisia e che esso rappresenta un’analisi del mondo medio-orientale.
Godard ha raccontato al periodico russo Séance di aver realizzato l’opera senza attori, sebbene essa abbia una trama. Il regista ottantasettenne è uno dei cineasti più importanti della Nouvelle Vague, nonché uno dei registi più significativi del cinema francese e internazionale. È stato premiato con il Leone d’oro alla carriera e l’Oscar onorario nel 2011. Il film presentato in questi giorni alla Croisette si divide in sei parti: i primi cinque sono una lunghissima introduzione come se prima di vedere la mano, vediamo separatamente le cinque dita e la sesta una rivoluzione concepita da un leader di un emirato fittizio privato di risorse petrolifere.
Le livre d’image é tutto un frammentario di immagini e colori illustrati come se fosse un libro. Così da ricreare una materia pittorica con diverse immagini distorte, ricolorate e ritagliate. E con delle continue interruzioni tra ciò che è rappresentato e la macchina della cinematografia con le sue perforazioni e decomposizioni. Una serie di onde, fiamme, bombardamenti, armate che rappresentano l’intera umanità destinata ormai alla distruzione più totale.
Marcello Strano
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