TAORMINA — Dal 10 marzo al 14 giugno nell’Ex Chiesa del Carmine di Taormina arriverà “Il Futuro sopravvenuto – Arte-azione, comunicazione e post-umano nel Futurismo”, un mostra con 70 opere provenienti tra i più prestigiosi musei del mondo. Le opere esposte fanno parte delle mostre storiche organizzate dal movimento futurista in grandi rassegne internazionali dell’epoca, come la Biennale di Venezia del 1930, il Centre Pompidou, il Musée d’Orsay di Parigi e il Guggenheim Museum di New York.
L’esposizione appartenente principalmente all’archivio Futur-Ism, alla Collezione Ventura e alla Collezione Trust e artisti di spicco del movimento futurista italiano come: Giacomo Balla, Carlo Carrà, Leonardo Dudreville, Mario Sironi, Arturo Ciacielli, Roberto Marcello Baldessari, Farfa, Ivo Pannaggi, Virgilio Marchi, Julius Evola, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Francesco Cangiullo, Benedetta, Fillia, Gerardo Dottori, Giulio D’Anna, Tullio Crali, Bruno Munari, Anton Giulio Bragaglia, Arturo Bragaglia, Alfredo Gauro Ambrosi, Tato, Elia Vottero, Angelo Rognoni, Riccardo Ricas e Domenico Belli. La mostra è curata da Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta in collaborazione con Serena Dell’Aira, patrocinata dal Comune di Taormina e voluta fortemente dall’Assessore alla Cultura Mario D’Agostino.
L’oggetto dell’esposizione non riguarderà tutto il periodo del movimento futurista italiano, ma solo quella parte dove si evidenzia l’importanza del collegamento tra Arte e Vita. Durante la mostra si potranno visionare le prime edizioni firmate del manifesto di Filippo Tommaso Marinetti, abiti futuristi e un’installazione sonora di Luigi Russolo che intona rumori. Da non perdere assolutamente l’opera centrale e più importante della mostra – Complesso plastico colorato di frastuono + Velocità – di Giacomo Balla.
Marcello Strano
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