Cosa significa essere umani? Il regista, giornalista, fotografo, ambientalista e attivista francese Arthus-Bertrand nel suo ultimo film ha provato a mostrarlo, cercando di coglierne tutti gli aspetti e le contraddizioni. Human è strutturato come un documentario nel quale riprese aeree mozzafiato di sperduti paesaggi che mostrano dall’alto scene di vita di popoli e genti diverse, impegnati nelle più disparate attività quotidiane, vengono intervallate da interviste a persone di diversa età, provenienza e condizione sociale; non vi è una voce in sottofondo a commentare, ma solo le parole e le storie dei vari personaggi. Ad ognuno di loro sono state poste le stesse domande e tramite le loro storie sono stati affrontati temi fondamentali quali l’amore, la violenza, la guerra, la morte e sono venuti a galla i punti essenziali di ciò che ci unisce e ci separa, di ciò che ci rende tutti umani appunto. Il film è un documento della nostra condizione in quanto esseri che abitano lo stesso pianeta e vuole richiamare l’attenzione sulla necessità di fermarsi, di fare un passo indietro prima di arrivare ad autodistruggerci.
È evidente la volontà di fare del film un mezzo per spronare le menti e l’opinione pubblica sulla comune condizione di “disagio” che l’umanità sta attraversando ed è stata più volte espressa dal suo autore; Arthus-Bertrand ha infatti dichiarato: «È un film politico, attraverso queste immagini girate in tutto il mondo vorrei dire “fermiamoci”. Non siamo in grado di immaginare il nostro mondo neppure tra 10 anni, i cambiamenti ormai sono repentini, ma assistiamo, lo stiamo vedendo in questi giorni ma c’era già tutto in Human mentre giravamo, ad un cambiamento radicale con il movimento dei rifugiati, la distruzione del clima, i conflitti che incendiano intere nazioni. Se penso che le ricchezze del mondo sono in mano a 90 persone sono allibito, se penso che il mio paese, la Francia, libero e democratico è il terzo paese al mondo fornitore di armi, se penso che si uccidono ancora i bambini come Aylan e che l’odio e la vendetta dopo secoli di storia sono ancora a distruggere tutto, io mi indigno. Ciascuno, come ci racconta nel film il bimbo creduto stregone costretto a vivere per strada, ha un missione, tocca a ciascuno trovare la propria, ebbene la mia – prosegue – è stata di mostrare tutto quello che abbiamo intorno per dire attraverso questo “apriamo gli occhi, fermiamoci, troviamo umanità”».
Il docu-film è stato realizzato anche grazie al sostegno di due fondazioni no-profit, la Fondation Bettencout Schueller e la Fondation GoodPlanet ed è stato proiettato per la prima volta il 12 settembre 2015 come anteprima fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e alle Nazioni Unite a New York in presenza del Segretario Generale Ban Ki-moon. Adesso è possibile guardare Human su YouTube, tradotto in sei lingue e con tanto di materiale extra. Dal 29 febbraio al 2 marzo sarà inoltre in sala ad Academy2.
Lorena Peci
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