Geolier è tornato con un nuovo album, Il coraggio dei bambini, uscito il sei febbario. Un album che racconta Napoli in varie sfaccettature. Un album che si mostra quasi come un concept sui bambini e il bivio che si ritrovano ad affrontare quando nascono e crwconin quartieri disperati. Il bivio della strada buona e di quella cattiva. Geolier, però, parla anche di una Napoli romantica e sognatrice.
Il rapper napoletano, nonostante la giovane età, è già uno dei più seguiti della scena del rap italiano. Il primo album Emanuele, il vero di nome di Geolier, è stato subito un successo. L’artista mischiando la scuola hip hop a sonorità più trap cavalca un mix che prende sempre più anima anche tra i rapper più navigati.
L’album presenta peculiarità eterogenee. La voce di Geolier si presenta nella maggioranza dei pezzi nel suo stile: bassa, profonda e calda. Nei restanti pezzi, invece, Geolier alza l’asticella rendendo la sua voce più alta e a tratti rabbiosa o con un ampio uso di autotune. Il secondo caso, ad esempio, si nota nel featuring con Sfera Ebbasta, con un testo che potrebbe essere tranquillamente del trapper milanese.
Da un punto di vista stilistico, infatti, Geolier si lascia andare a canzoni dalle tinte più pop a quelle più gangsta, dove il rapper sicuramente tira il meglio di sé. Una delle pecche di questo lavoro è sicuramente la ripetizione di alcuni sample/voci, come ad esempio i pezzi con Dat Boi Dee, ad inizio traccia, o di alcune parole di Geolier, tra cui la parola ‘soldi’.
Un classico disco rap dove hanno spazio anche testi più introspettivi e malinconici.
Nella composizione delle basi, si può notare come Geolier si affidi anche a sample di chitarra in pulito, basso e pianoforte. Quindi un distacco momentaneo dalle basi più cupe.
SFUMATURE LINGUISTICHE
Con una scena rapper giovanile alle volte votata allo spagnolo, di cui anche lo stesso Geolier ne usufruisce, questo disco si può considerare come una serie di sfumature linguistiche. Si, è vero, il titolo dell’articolo può suonare incoerente, ma nonostante il dialetto napoletano sia il padrone indiscusso di questo album, Geolier si è divertito parecchio.
Ad esempio nella canzone sentimentale ‘Monday‘, ogni strofa nella prima parte cantata in napoletano termina con una parole in inglese. Ormai da alcuni anni un modo di parlare tra amici con scopo goliardico. O ad esempio nella canzone ‘Chiagne‘ (Piangi), con Lazza, dove stesso Geolier traduce in napoletano il ritornello cantato in italiano dal trapper di Milano, ospite di questa canzone.
L’apoteosi viene raggiunta quando nel pezzo ‘Nun se ver‘ (Non si vede), con ospite Gué, il rapper milanese si lasci andare alla pronuncia dell’espressione idiomatica ‘T’ schiattamm ‘a capa‘ (Ti facciamo scoppiare la testa, espressione usata nel dialetto campano), che può suscitare ilarità tra le persone autoctone ma che comunque apprezzeranno sicuramente il tentativo.
I FEATURING
Tra i featuring già menzionati, ovvero Gué, Sfera Ebbasta e Lazza, ce ne sono altri. Shiva nella già citata ‘Monday‘, Lele Blade nella canzone ‘In trappola‘, e Paky in ‘Non ci torni più‘. Duetti dove prevale la scena rap milanese.
Il coraggio dei bambini è un lavoro che esalta le qualità di Geolier, con un disco che non vuole presentarsi solo sul genere hip hop, ma anche trap e pop. Un album dove Geolier appare in diverse vesti. Non proprio un lavoro che consacra il giovane rapper classe 2000, ma che sicuramente contribuirà a spingerlo a fare ancora meglio.
Simmaco Munno
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Nato a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la letteratura, la linguistica, la musica, sa mettere le mani almeno su tre strumenti e i videogiochi. Cerca di non porsi limiti e di migliorare sempre.