La reincarnazione è una credenza molto diffusa in varie religioni orientali e africane. Si tratta di un avvenimento che nella maggior parte dei casi non può essere provato scientificamente, ma desta ugualmente grande curiosità. Molti studiosi, ma anche giornalisti e scrittori, se ne sono interessati spesso. Il caso di Shanti Devi è senza dubbio il più eclatante, oltre ad essere il meglio documentato.
Nella religione induista uno dei pilastri è sicuramente la fede nella reincarnazione. È la cosiddetta trasmigrazione dell’anima in un altro corpo fisico. Questo trasferimento avviene a distanza di qualche tempo dalla morte terrena, poi l’anima trova un altro spazio di vita. Di solito si pensa che lo spirito si reincarni in altri esseri viventi per scontare le azioni colpevoli della vita passata. L’obiettivo spirituale è quello di un’anima pura, che si reincarna finché non si libera dalla materialità. Accade però, talvolta, che si diffonda l’idea della reincarnazione in un altro corpo umano. Si tratta di eventi rari e speciali ed è proprio ciò che sarebbe successo a Shanti Devi.
Shanti Devi nasce nel 1926 in un villaggio vicino a Delhi. Vive i primi anni della sua vita tranquillamente con la sua famiglia. L’idea che la bambina abbia qualcosa di speciale, e di diverso dagli altri, si fa strada dal compimento del suo quarto anno in poi. Proprio in questa tenera età, la bambina inizia a fare strani discorsi. Comincia a parlare in maniera loquace rispetto ai coetanei e le sue conoscenze non sono paragonabili a quelle degli altri bambini. Piano piano le sue parole si fanno inquietanti: racconta di una vita precedente, di persone, di luoghi che non aveva mai visto nei suoi pochi anni di vita, senza tralasciare dettagli. I genitori iniziano a preoccuparsi quando la bambina spiega di essere morta dando alla luce il terzo figlio.
I racconti di Shanti diventano insistenti. Si ricorda del cibo che mangiava in passato, della sua vecchia casa, di suo marito e dei figli. Anche a scuola parla della sua vita precedente. Il preside rimane a bocca aperta, talmente spossato da decidere di ricercare le persone di cui Shanti parlava. Scopre che un cugino del presunto marito abita in città. Lo porta davanti alla ragazzina che lo riconosce senza esitazioni. A quel punto la decisione è quella di portarla davanti al marito, senza rivelare l’identità di quest’ultimo. Shanti Devi comprende subito che l’uomo che ha davanti è Kedarnath, perciò lo rimprovera per essersi risposato. Tutti sono senza parole, ma lei continua a raccontare dettagli impressionanti per fugare ogni dubbio.
Le persone a quel punto volevano ulteriori prove certe e concrete. Shanti racconta di aver sotterrato dei soldi nei pressi dell’abitazione del marito. Con grande stupore vengono effettivamente ritrovati. Ormai non ci sono più dubbi, infatti, quando la ragazzina vede i suoi figli scoppia in lacrime dall’emozione. Non esiste ad oggi una prova scientifica della reincarnazione, ma questo caso dà molto materiale agli studiosi. Shanti Devi si è spenta (forse con la sua seconda morte terrena) nel 1987, dopo aver rivisto luoghi e persone del suo passato. Questo caso ha appassionato scrittori e giornalisti, addirittura Mahatma Gandhi aveva creato un comitato d’indagine speciale. Nonostante la prova di laboratorio non ci sia, la storia di quest’anima potrebbe mostrare che la reincarnazione non è soltanto un mito.
Sara Tonelli
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