CATANIA – Paura a tornare a casa, ad aspettare alla fermata dell’autobus, a gettare l’immondizia nelle ore consentite: in Viale Tirreno, sopra la cittadella universitaria, si è andato costituendo uno scenario da vero coprifuoco. Il furto di 500 metri di rame che permetteva l’illuminazione pubblica lungo tutto il viale ha lasciato gli abitanti della zona interessata nel buio totale. Un’area che non è nuova a episodi di degrado e problemi di vivibilità, un po’ per la difficoltà di collegamento (con mezzi pubblici sempre poco rapidi), un po’ per squalifica nel tempo, dovuta alla mancanza di tombini, alla presenza di buche e all’incoscienza degli automobilisti che sfrecciano ad alta velocità. L’apertura dell’isola ecologica aveva dato ampio respiro e dimostrazione di civiltà, ma questa volta l’insuccesso si fa pesante: un intero viale al buio per mezzo chilometro, rende impossibile la viabilità stradale. «Non di rado capita che il pilota del bus non si fermi alla fermata, e non per maleducazione, ma perché, fisicamente, non riesce a vederla!», lamenta sarcasticamente una residente.
Il consigliere della municipalità di Cibali -Trappeto Nord – San Giovanni Galermo, Erio Buceti, ha dichiarato: «La situazione è insostenibile, qui ormai è un coprifuoco dichiarato. Le uniche fonti luminose sulla via sono i riverberi delle luci delle case e i flash dei cellulari». Lo stesso Buceti ha così organizzato, un paio di sere fa, una manifestazione di protesta con i rappresentanti di quartiere e i residenti, illuminando simbolicamente il Viale Tirreno con candele, accendini, torce e cellulari. Ancora il consigliere ha inoltrato la richiesta da fare pervenire a Palazzo degli Elefanti, aggiungendo che «l’impiego dei cavi di alluminio potrebbe essere una soluzione che deve fare seguito a tutte le altre iniziative necessarie a evitare altri furti di tombini e lo scarico illegale dei rifiuti. Il territorio chiede all’amministrazione servizi e infrastrutture necessarie ad avere un rione più vivibile».
Alberto Abate
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