Si indaga sul suicidio di un tredicenne residente a Palermo avvenuto lo scorso sabato, 11 novembre, presso la sua abitazione in assenza dei genitori, usciti per trascorrere insieme la serata. Quest’ultimi, una volta tornati a casa, avrebbero trovato il corpo del figlio che, però, all’arrivo dei soccorsi era già senza vita. Secondo le prime ricostruzioni, il movente che avrebbe spinto al tragico gesto il ragazzino di 13 anni è l’ennesimo caso di bullismo.
Il ragazzo frequentava la scuola media “Vittorio Emanuele Orlando” di via Lussemburgo e inizialmente gli investigatori hanno seguito varie piste, credendo potesse trattarsi di una possibile challenge social. Si tratta di sfide di un gioco perverso tra giovani che, passo dopo passo, comporta anche sfide estreme che mettono in pericolo la vita dei partecipanti. I carabinieri, però, hanno presto abbandonato questa ipotesi poiché, poche ore dopo la diffusione della notizia, sono emersi dati sullo stato psicologico dello studente per possibili prese in giro da parte dei compagni.
A tal proposito, infatti, sono stati aperti due fascicoli per un’indagine di istigazione al suicidio dalla procura per i minorenni e dalla procura ordinaria di Palermo. Si sospetta che il tredicenne fosse vittima di bullismo a scuola e per proseguire le indagini, messe nelle mani dei carabinieri, sono stati sequestrati il cellulare e il computer della vittima per visionare i messaggi che si scambiavano tra compagni.
Date le indagini in corso, per oggi sono state sospese le lezioni e le attività pomeridiane, comprese alcune uscite didattiche programmate per alcune classi. “Si comunica che per motivi legati a un lutto improvviso che ha colpito la nostra Comunità Scolastica, lunedì 13 Novembre 2023 saranno sospese le attività didattiche, comprese quelle pomeridiane dell’Indirizzo musicale e quelle sportive. Le classi 1e A/C/G/H/L non effettueranno l’uscita didattica a Carbona, la stessa è riprogrammata per mercoledì 15/11/23 con la stessa organizzazione“, si legge in un comunicato reso noto dall’istituto.
Già in passato la dirigente scolastica aveva avvisato i genitori delle condizioni di disagio che il figlio viveva in classe, poiché deriso per il suo presunto orientamento sessuale. Si crede che, proprio, le continue derisioni abbiano spinto il ragazzo all’esasperato gesto del suicidio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.