BOLOGNA – Il termine velostazione è, oggidì, un vocabolo ormai fuoriuscito dall’uso comune. I più preparati possono intuire che la velostazione è una struttura che funge da parcheggio per biciclette. Al giorno d’oggi non è semplice trovare un luogo di questo tipo, sia nelle grandi città come nelle piccole. Da qui è nata l’idea di alcuni ragazzi che, nel centro di Bologna, hanno pensato di andare incontro a vari fattori: l’insicurezza che si può avere in una città come Bologna nel parcheggiare la propria bici in un luogo all’aperto, la necessità di mettere a punto il proprio mezzo per guidarlo con sicurezza, l’organizzazione di tour guidati a tema alla scoperta della città e dei suoi incantevoli dintorni, la possibilità di un luogo di relax dopo un estenuante giro in bici sui colli o tra le innumerevoli salite e discese che compongono la città medievale. Questa formula innovativa di bike-parking, bike-care, bike-rental e molto altro ancora è stata ideata dai ragazzi di Dynamo.
Molti anni fa, in un tempo in cui l’Italia era ancora monarchica, a pochi passi dalla stazione centrale dei treni si trovava un rifugio antiaereo, proprio nel cuore del Parco della Montagnola. Dopo la guerra, nel momento in cui gli abitanti della città non dovevano più preoccuparsi delle incursioni aeree, con il boom economico e l’affluenza di molti automezzi nella città, il rifugio è stato adibito a parcheggio auto. Recentemente, invece, con la sempre crescente richiesta di aria pulita e diminuzione di smog, quel parcheggio è diventato Dynamo, la speciale velostazione di Bologna. Oltre al parcheggio, al noleggio e alla riparazione di biciclette (opzioni comuni per una velostazione), il luogo in questione, nato alla fine di settembre 2015, offre dei tour guidati dai nomi gustosi e stimolanti: Bike to Ice Cream (alla scoperta delle migliori gelaterie del capoluogo emiliano), Bike to Street Art (dove Bologna viene presentata come museo a cielo aperto non solo per la sua architettura, ma anche per la sua street art e graffiti d’artista) o, più semplicemente, il tour Discover Bologna, in cui il turista è accompagnato in itinerari storici e naturali dentro e fuori le mura, alla scoperta dei segreti della città.
Una volta tornati al parcheggio, stanchi per l’eccessivo pedalare, ci si può rilassare negli originali salottini, appositamente creati per gli amanti del ciclismo, con libri e riviste a tema, sorseggiando un caffè o una bibita preparata dai ragazzi del bar interno firmato Lortica, garden wine sito in via Mascarella che ha messo a disposizione parte del suo personale per Dynamo, creando, sia all’interno che all’esterno della velostazione, un ambiente che si sposa perfettamente con il resto della struttura, offrendo, per di più, i suoi gusti sani, salubri e artigianali. Il lungo corridoio che separa l’ingresso e il parcheggio dalla zona cafè è decorato da mostre che espongono, storicamente e iconograficamente, sia l’antico luogo dove ora sorge Dynamo che i luoghi limitrofi. Un’idea innovativa è anche quella che insegna e migliora coloro i quali hanno il desiderio di seguirla; per questo ci si può anche iscrivere a corsi e laboratori, alla scoperta dei fondamenti della fotografia, del ciclismo e dell’arte di pedalare, o dell’arteterapia dell’esperta Francesca Cerami. Infine, la sera, il grande spazio viene orgogliosamente illuminato da luci e neon e fa spazio alla musica, dall’elettronica alla chill-out, a seconda dei giorni settimanali. Nel giusto connubio tra sport e relax, nel riuscito duetto tra antichità e modernità, Dynamo ha vinto la corsa.
Luca Occhilupo (articolo)
Paolo Terni (photogallery)
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