I Leoni di Sicilia è un romanzo di Stefania Auci. Si tratta della storia, realmente accaduta, della famiglia Florio che dalla Calabria si trasferisce a Palermo in cerca di fortuna. Non è il primo libro che ci riporta i fatti di questo nome, di origini calabresi, ma è quello che finora ha coinvolto più in assoluto i lettori.
Tutto ha inizio e prendere forma all’arrivo a Palermo: l’ascesa della famiglia, sempre più ricca, sempre più potente. La loro crescita é indissolubilmente legata a quella della stessa città, sullo sfondo dei moti rivoluzionari che porteranno alla nascita del Regno d’Italia. Ma andiamo per gradi. Il capolavoro della Auci esce il sei maggio 2019 per la prima volta, ed ottiene un successo enorme. L’autrice, insegnante, racconta di aver impiegato tre anni per completare il romanzo, tempo a quanto pare assolutamente necessario per svolgere con cura le ricerche correlate ai singoli membri della famiglia ed anche agli eventi storici che ne fanno da cornice. Ma proprio su questo punto il romanzo non si fa mai noioso, anzi la contestualizzazione degli eventi lo rende ancora più realistico perché ci fa comprendere la grandiosità delle nuove conquiste dei Florio e le difficoltà che hanno superato per ottenerle nella generale diffidenza della Palermo del XIX secolo.
La saga sembrerebbe comporsi di due romanzi, di cui però al momento è stato pubblicato solo il primo, mentre il secondo è in lavorazione. Nel primo dei due, I Leoni di Sicilia appunto, si parte dalle origini. Ci racconta dell’arrivo dei fratelli Ignazio e Paolo Florio a Palermo, dalla piccola cittadina di Bagnara Calabra a fine ‘700, distrutta quasi totalmente da un terremoto. L’impatto non è per nulla positivo, i due fratelli faticano ad avviare la loro “putia” di spezie, anche per il disprezzo con il quale si vedono accolti dai palermitani, per paura prima e invidia dopo, sia da parte dei colleghi che dei nobili della città, rimasti soltanto con i loro stemmi e i debiti fino al collo.
Faticosamente, i Florio riescono ad avviare il negozio e da lì parte la grandiosa ascesa. Un’idea rivoluzionaria dopo l’altra li porterà sempre più in alto. Centrali solo le vicende della vita del figlio di Paolo Florio: Vincenzo. Ormai alla loro seconda generazione parliamo di una famiglia che ha tutto. Se con Vincenzo i problemi economici sono solo un lontanissimo ricordo, un unico cruccio rimane in lui: sono ricchi si, ma non nobili. Anche questo si aggiunge presto però alla carrellata delle loro conquiste: il figlio di Vincenzo, Ignazio, sposa una nobildonna.
Il benessere che crea la famiglia non riguarda però solo il nucleo stessa, coinvolgendo invece tutta la Sicilia. Le relazioni commerciali che intrattengono portano sempre più navi a sostare nel porto di Palermo, fino ad avviare una loro compagnia di navigazione, la tonnara di Favignana, che impiega praticamente tutti i suoi abitanti. Una regione sempre più fiorente grazie al lampo di genio di Vincenzo: la vendita del tonno sott’olio, per conservarlo meglio e più a lungo; la targa Florio tiene con il fiato sospeso un Paese intero; il vino Marsala che diventa un must.
Tutto il loro percorso viene magistralmente contestualizzato con gli avvenimenti che si sono susseguiti nella Sicilia ed Italia di quei tempi, dal regime Borbonico, ai moti del 1848 fino arrivare allo sbarco dei Mille a Marsala e il Regno d’Italia. Ma l’autrice riporta gli eventi storici mai in maniera noiosa o pedante. Ci racconta in che contesto si verificano i fatti all’inizio di ogni nuovo capitolo, riassumendo per noi gli sconvolgimenti politici e sociali dell’epoca (un ottimo modo insomma per rispolverare anche un po’ di storia).
Ciò che si apprezza particolarmente, inoltre, non ha riguardato soltanto le vicende in sé ma la semplicità della sua scrittura, il modo in cui ha riportato la storia in vita per il lettore. Mai banale, ma assolutamente semplice e scorrevole. Azzeccata l’idea di trasporre (anche qui all’inizio di ogni nuovo capitolo) dei proverbi siciliani che contengono in sintesi il significato di cosa si scoprirà nelle pagine che ci si appresta a leggere.
Insomma un libro che non ti stancheresti mai di leggere ma che non vorresti al contempo mai finire. Questo è I leoni di Sicilia, e non vediamo l’ora di saperne ancora di più.
Chiara Vilardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.