Al ritorno da un viaggio ciò che resta è un arricchimento personale. L’azione di ricordare i momenti vissuti in vacanza può migliorarsi seguendo, durante e dopo il viaggio, alcuni suggerimenti preziosi proposti dalla rivista Dove e riportati da Corriere.
Molti viaggiatori affermano di essere stati “cambiati” dai propri viaggi. Proprio da questo comune sentire la rivista Dove ha preso spunto per suggerire alcuni esercizi utili e svelare il segreto per ricordare una vacanza.
I ricordi di un viaggio forgiano il carattere.
Neurologi, psicologi, medici e scienziati concordano nell’affermare che il ricordo è provocato dagli stimoli esterni che il cervello riceve e ciò che lo rende indelebile sia l’emozione provata nel momento della sua generazione e a esso per sempre legata. In viaggio le emozioni sono di fatto sempre amplificate. Ciò perché il viaggio rompe la routine, costringe a essere più vigili, rende più incuriositi, eccitati dalle novità, attenti anche ai piccoli particolari che, nella vita quotidiana, invece, si trascurano a causa dei troppi impegni e dello stress. Ecco, dunque, perché l’arte del ricordo può essere sensibilmente migliorata con una valigia al seguito. Innanzitutto, gli esperti del settore propongono di lavorare su quello che definiscono «il fitness del ricordo». Cioè un allenamento da fare prima di partire che consiste nell’informarsi a fondo sulle mete prescelte, leggendo e studiando le tradizioni, gli usi dei popoli e focalizzando su una mappa gli obiettivi del viaggio in modo da attivare l’attenzione su quest’ultimo.
Strategie del ricordo
Le strategie proposte da seguire durante la vacanza per aiutarsi a sviluppare e conservare i ricordi di viaggio sono varie. C’è chi trova utile scrivere un “diario di bordo” alla fine di ogni giornata per imprimere su carta un momento speciale. C’è chi, invece, fotografa tutto. Attenzione: i fotoreporter esperti consigliano di fotografare più con lo sguardo, fermandosi a contemplare un paesaggio, che con l’obiettivo della fotocamera. C’è, poi, chi preferisce semplicemente vivere con spensieratezza e intensità ogni istante. Infatti, alcuni viaggiatori ricordano prima (e meglio) il sapore di un piatto che l’ordine delle mete visitate; o il suono di una melodia più della persona con cui erano in quell’ istante. L’arte del ricordo è oggetto di studi come, del resto, lo è la memoria. Ma di sicuro, stando alle ultime ricerche di settore, c’è un esercizio fondamentale alla base dell’arte del ricordo: l’esercizio del ritorno al viaggio.
Il segreto dell’arte dei ricordi
Conservarne una traccia: una scatola di ricordi, un biglietto usato della metro, un fiore colto in un prato e appassito tra le pagine di un libro. È questo il segreto secondo gli esperti. Fare sempre in modo che qualcosa agganci la memoria a un ricordo, procurarsi delle ancore, per scoprire, così, che i viaggi nella memoria sono eterni.
Gilda Angrisani
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