Il nostro viaggio oggi ci porta alla scoperta della Chiesa di San Michele fondata nel 1614 grazie alle donazioni di un ricco calzolaio, Natale Amodeo, il quale morendo lasciò tutti i suoi averi all’omonima confraternita che provvide a completare la chiesa tra il 1620 e il 1638.
L’interno si presenta a croce latina, a tre navate divise da archi a tutto sesto poggianti su colonne, la decorazione con disegni a stucco è ritoccata in oro. A destra dell’ingresso si conserva una Croce in stile gotico-catalano arabescata a traforo a rami e foglie, ornata con piccoli puttini e statuine finemente scolpite. La Croce lignea è rivestita da una patina dorata. La navata destra inizia con un altorilievo del secolo XVI, diviso in due scomparti, con il Transito della Vergine nella parte bassa e l’Assunzione di Maria in alto.
Nella seconda cappella si conserva una tavola del XV secolo con San Girolamo contornato da una serie di riquadri, in cui sono rappresentate storie della sua vita. L’opera reca la data del 1454 ed è posta fra un bassorilievo del XV secolo su cui è scolpito l’Angelo Raffaele col piccolo Tobia. In alto è collocata una tela del pittore Vincenzo Tresca, del 1788, raffigurante San Giovanni e l’Addolorata. In fondo alla navata si trova uno splendido altare di arte fiorentina, datato 1887, in vetro policromo con decori in oro zecchino. Sull’altare maggiore è posta la pregiata statua di San Michele giovinetto, stretto in un’armatura con ali dorate. Si vuole che questa statua fu fatta scolpire da Guglielmo Peralta da un insigne scultore romano. A sinistra dell’ingresso si può ammirare un’acquasantiera in marmo bianco con testine di angeli finemente scolpite.
La navata di sinistra inizia con un fonte battesimale marmoreo del 1586, ornato di angeli ed elementi floreali. Sulla porta laterale c’è un’opera di Giuseppe Sabella raffigurante l’Annunciazione del 1818. In una nicchia in fondo alla navata, ai piedi di un Crocifisso, era posto un ostensorio-reliquario d’argento dorato, del 1819, contenente due spine della corona di Cristo. Sopra il portale d’ingresso trova posto il monumentale organo, intagliato di stile barocco datato nel 1727. Lo schema architettonico del prospetto presenta uno stile lineare e simmetrico, secondo i canoni estetici del tardo barocco rinascimentale. La parte inferiore è suddivisa in tre settori, con un imponente portale centrale e due porte laterali.
Sul portale si può ammirare una statua di San Michele in marmo bianco risalente al XV secolo. L’arco del portale, ornato con motivi baroccheggianti, si fa risalire al 1638.
Tra la chiesa e il campanile si apre una piazzetta, detta Firriatu di San Micheli, dove l’antica Confraternita seppelliva i suoi morti. La stessa Confraternita nel 1550 fece costruire la torre campanaria, che assomiglia più a un’opera di difesa; ciò fa ritenere possibile che sia stata costruita per l’avvistamento delle navi dei pirati saraceni e turchi. Sulla torre vi sono tre campane, di cui la più grande fu fusa nel 1587.
Anche per oggi il nostro viaggio termina qui, continuate a seguirci e scopriremo assieme le altre bellezze della città di Sciacca.
Letizia Bilella
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