INDIA – L’India non è Bollywood! E da quel mondo arriva il nuovo fumetto indiano contro la violenza sulle donne. Si è trattato di una idea del regista di documentari Ram Devineni, il quale, dopo aver partecipato nel dicembre del 2012 alla protesta di New Delhi contro l’ennesimo stupro di massa di una donna, ha deciso di utilizzare lo strumento del disegno e della fantasia per dire basta. È così che il regista indiano ha realizzo il suo fumetto di denuncia dove la protagonista è un’eroina vittima di violenze che incontra gli dei e riceve da loro la forza per andare avanti e lottare. Al fine di educare i giovani al rispetto dell’uguaglianza e delle donne: «Ho pensato fosse il modo più facile per far arrivare il messaggio agli adolescenti ed era perfetto per realizzare la storia che avevo in mente. Nella cultura e mitologia induista spesso i comuni mortali incontrano le divinità. E allora, perché non far incontrare una donna vittima di violenza con gli dei?», ha così spiegato Devineni.
Oggi l’India è sotto i riflettori più che mai proprio per l’altissima percentuale di casi di violenza sulle donne. Secondo un sondaggio di Thompson Reuters, in India si registra uno stupro ogni venti minuti e, altresì, risulta essere il quarto Paese più pericoloso al mondo per le donne. Ogni anno circa il 90% della popolazione femminile viene sfigurata con l’acido a causa, principalmente, di proposte di matrimonio rifiutate o di avance sessuali respinte. Alla luce di ciò, è evidente che la forte crescita economica che ha interessato l’India negli ultimi anni non ha significato l’equivalente crescita sociale, né tanto meno una maggiore tutela dei diritti umani. A peggiorare la situazione vi è un sistema giudiziario che ha dimostrato di essere ingiusto e iniquo. Si pensi al riguardo alla vicenda dei due Marò, i quali ancora oggi dopo tre anni trascorsi tra carcere e soggiorno obbligato in India non sono riusciti a riappropriarsi di una libertà ingiustamente sottratta: dal momento che i giudici indiani non hanno mai espresso un’incriminazione contro di loro, violando così il diritto internazionale e i diritti umani.
Ester Sbona
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