Il 17 giugno, Rifondazione Comunista Sicilia parteciperà alla manifestazione NO PONTE organizzata a Torre Faro dai comitati territoriali e dai cittadini del Movimento No Ponte.
Il Partito Rifondazione Comunista Sicilia – presente con un proprio spezzone al Corteo – conferma la sua posizione contro la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, basata su argomentazioni scientifiche e socio-economiche solide.
Esperti in ingegneria e geologia hanno concluso che la realizzazione di un ponte sullo Stretto di Messina presenterebbe notevoli difficoltà tecniche (solo teoricamente superabili) e costi eccessivi. Le condizioni marine e sismiche della zona rendono la costruzione di una struttura stabile estremamente complessa e potenzialmente pericolosa.
Dal punto di vista economico, diversi studi condotti da istituzioni autorevoli hanno evidenziato che i costi di costruzione, manutenzione e gestione del ponte supererebbero di gran lunga i benefici economici che ne deriverebbero. Basti ricordare che i lavori durerebbero anni, il costo del pedaggio sarebbe proibitivo e l’opera sicuramente (come successo in Giappone con un ponte molto più piccolo) non comprenderà il passaggio ferroviario.
Inoltre, i 15 miliardi di euro previsti verrebbero sottratti ad altre opere più utili ai cittadini e vantaggiose per lo sviluppo di infrastrutture essenziali per la mobilità e la messa in sicurezza del territorio siciliano, le quali potrebbero contribuire a ridurre finalmente le profonde disuguaglianze territoriali e lo spopolamento di intere province, oltre a creare molti più posti di lavoro.
Il partito propone di investire in alternative sostenibili e valorizzare le infrastrutture esistenti sia la strada da seguire per un vero sviluppo equo e sostenibile.
Si intende smascherare non solo l’impatto sociale e ambientale devastante del ponte, ma anche i rischi speculativi riguardo a un’opera tanto costosa quanto inutile per la mobilità siciliana e calabrese e che attirerà gli appetiti delle varie mafie.
Le prassi messe in campo e le logiche esibite lasciano intendere che coloro che sostengono l’ipotesi Ponte, ancora una volta, ragionano in modo dirigista, coloniale e poco o nulla rispettoso dell’opposizione alla sua costruzione espressa in più forme e occasioni dalle Comunità delle due sponde dello Stretto.
A riprova di tale atteggiamento vi è l’approvazione del disegno di legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata che taglia risorse economiche ai territori più deboli per darle ai più ricchi.
A questi dati evidenti si contrappone un assurdo quanto ridicolo spot politico-mediatico secondo cui l’opera creerebbe addirittura 100.000 posti di lavoro. Una narrazione propagandistica pensata apposta per nascondere l’amara verità: la realizzazione di questa ennesima “cattedrale nel deserto” porterà a un inevitabile scempio economico, sociale e culturale.
La presenza di Rifondazione Comunista durante la manifestazione mira, dunque, a dare voce a tutti coloro che credono che la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina sia una scelta sbagliata e irresponsabile.
Rifondazione Comunista invita quindi tutti i cittadini e le organizzazioni sensibili alle tematiche ambientali, economiche e sociali a partecipare alla manifestazione “NO Ponte sullo Stretto” del 17 giugno, al fine di esprimere il loro dissenso rispetto a questa opera che rappresenterebbe uno spreco di risorse pubbliche e un impatto ambientale irreversibile.
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