MILANO – «Il sindaco Sala abbandoni completamente ogni futura ipotesi di demolizione dello stadio Meazza di San Siro». Con queste parole il consigliere comunale e regionale della lega, Massimiliano Bastoni, questa sera ha depositato a Palazzo Marino una mozione contraria all’abbattimento della storica struttura sportiva milanese.
«Il Comune di Milano dovrebbe tutelare queste nostre eccellenze storiche, oltreché sportive. Lo Stadio Meazza rappresenta, nella memoria e nel cuore dei milanesi, uno dei simboli più amati della città, assieme al Duomo, al Castello Sforzesco e alla Scala. Che il ‘tempio del calcio’ possa essere demolito è una vera e propria offesa alla storia e alla memoria di Milano e dei suoi cittadini. Inoltre la struttura non solo asservisce a funzioni sportive, ma risulta essere anche un prezioso luogo di aggregazione sociale, meta di grandi eventi musicali e religiosi. Per tacer del fatto che racchiude in sé e nell’immaginario collettivo di tutti i tifosi meneghini gloriosi e indissolubili ricordi di battaglie e vittorie sportive», continua Bastoni.
Conclude poi lo stesso: «Considero surreale e inaccettabile il solo ipotizzare la demolizione della ‘Scala del Calcio’ per consentire la realizzazione di una nuova algida struttura calcistica; il Meazza può benissimo essere riammodernato. Per questo motivo, con la mozione depositata oggi a Palazzo Marino, ho chiesto che il Comune non solo abbandoni l’assurdo progetto di demolizione ma consideri piuttosto, in alternativa, un percorso di ristrutturazione e riqualificazione dell’impianto sportivo secondo i moderni standard internazionali, non ultimi quelli Uefa»
Continua anche sul versante politico, dunque, la diatriba inerente allo stadio San Siro, che vede già da una settimana tifosi e addetti ai lavori totalmente divisi in merito alla sua demolizione, che pare essere, al momento, la via che percorreranno Inter e Milan, che della c.d. Scala del Calcio, ne hanno fatto ormai la loro casa. Si attendono, con ogni probabilità, altri sviluppi.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Autore: Дмитрий Кошелев
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