Questa mattina, i carabinieri del Comando Provinciale di Catania, durante l’operazione “Alter Ego“, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 persone accusate dei reati di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, coordinata dalla Direzione Antimafia e condotta dal nucleo operativo dei carabinieri di Catania Piazza Dante, da agosto 2018 a maggio 2019, ha consentito di delineare il ruolo rivestito da alcune figure di spicco di diverse famiglie mafiose catanesi, mettendo in luce relazioni, contatti e dinamiche connesse al traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa trae origine da significativi arresti e sequestri, correlati fra loro, eseguiti nell’estate del 2018: il 26 agosto, sono state arrestate in flagranza di reato tre persone, fra cui Drago Gregorio, sorprese a scaricare da una autovettura BMW numerose scatole di cartone con il marchio “Barilla” che occultavano, fra i pacchi di pasta, 242 kg di hashish.
Le successive indagini hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento nel reato anche di Musumeci Orazio e Battaglia Antonino Sebastiano, esponente del clan “Santapaola”, che aveva noleggiato l’autovettura utilizzata per il trasporto.
Pochi giorni dopo, i militari hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione di Sicali Santo detto “spaccatello” durante la quale, oltre ad essere rinvenute e sequestrate una somma pari a più di 300.000,00 € in contanti ed un’agenda nella quale erano annotati nomi, pseudonimi e cifre riferite al traffico di stupefacenti, sono state trovate circa venti confezioni di pasta “Barilla”, vuote, ma identiche a quelle oggetto del primo sequestro.
Infine, presso l’abitazione di Zagame Rosario, esponente della famiglia mafiosa “Cappello-Bonaccorsi”, sono stati trovati 57 kg di hashish ,oltre a 1,6 kg di cocaina ed armi.
Tali acquisizioni investigative, sviluppate attraverso l’utilizzo di tecniche di intercettazione, hanno permesso di attribuire la fornitura di entrambi gli ingenti quantitativi di hashish allo stesso Sicali, ma anche di ipotizzare la centralità del suo ruolo nel traffico di sostanze stupefacenti. Sicali, sembra agire con studiata cautela, conducendo una vita apparentemente regolare dedita alla famiglia ed ai cavalli (da qui il nome dell’operazione “Alter Ego”); al contempo, sembra godere di una certa autonomia e riconosciuta affidabilità, conquistate grazie alla ritenuta capacità di trafficare grosse forniture di stupefacenti (cocaina, hashish, marijuana) tramite canali di approvvigionamento aperti in Italia ed all’estero.
I militari, nel corso di mirate perquisizioni eseguite il 19 aprile 2019, hanno sequestrato presso la sua abitazione, 72.000 € in contanti, e inoltre hanno trovato in un terreno di sua proprietà 21 kg di cocaina suddivisa in panetti unitamente ad una pistola.
Le ulteriori indagini hanno messo in evidenza il coinvolgimento dei soggetti che avevano subito il primo sequestro (242 kg di hashish) all’interno di una strutturata associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti operante nel quartiere “Villaggio Sant’Agata”, costituita da Battaglia Antonino, Battaglia Antonino Sebastiano, Drago Gregorio, Fichera Michele e Musumeci Orazio, capace di immettere sul mercato, spesso con il supporto dello stesso Sicali, ingenti quantitativi di droga di ogni genere, proveniente dall’Albania o dall’Olanda e destinata alle piazze catanesi.
Infine, monitorando i movimenti di Sicali, i carabinieri sono riusciti a documentare fitti contatti con i referenti di altre importanti piazze di spaccio site in differenti zone della città, con i quali l’indagato sembrava pianificare la compravendita di ingenti quantità di droga. In particolare, è emerso come, dopo l’arresto di Zagame Rosario, Sicali avesse intensificato i rapporti con il figlio Zagame Nicolò il quale avrebbe ereditato dal padre la gestione della piazza di spaccio del “Tondicello della Playa”.
Allo stesso tempo è stato accertato che Sicali intratteneva illeciti rapporti commerciali anche con Castagna Alfio, ritenuto esponente del clan “Cappello-Bonaccorsi” e gestore della storica piazza di spaccio delle “Salette” nel cuore del quartiere di San Cristoforo, e con Di Stefano Giovanni, il quale oltre a progettare grossi acquisti di droga con Sicali, in un’occasione gli aveva persino chiesto di procurargli un’arma, ed infine, con Cambria Salvatore, che parallelamente all’attività di rivendita di caffè in Via Plebiscito, sembrerebbe gestire nella stessa zona un’autonoma attività di spaccio.
Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere:
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