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Elezioni: sale la “febbre” nel Paese tra aggressioni e scontri di piazza
22 Febbraio 2018
Best politikInternaAttualità

Elezioni: sale la “febbre” nel Paese tra aggressioni e scontri di piazza

Home » Best politik » Elezioni: sale la “febbre” nel Paese tra aggressioni e scontri di piazza

vignetta politicaLa campagna elettorale in vista della tornata di domenica 4 marzo 2018 entra nel vivo. Tuttavia, le vicende di cronaca delle ultime ore si intrecciano inevitabilmente con la narrazione di giornate pre-elettorali incandescenti sotto diversi punti di vista. Emerge senz’altro il racconto di un clima rovente nel Paese, acutizzato dallo scontro tra gli estremismi sia sul piano verbale che fisico.

Aggressioni e scontri di piazza

La sparatoria di Macerata è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le notizie si susseguono in maniera inesorabile: il carabiniere assalito a Piacenza nella giornata delle manifestazioni antifasciste, gli scontri di piazza a Bologna in occasione del comizio di Forza Nuova di venerdì scorso, il dirigente di Forza Nuova aggredito in strada a Palermo, il militante di Potere al Popolo accoltellato a Perugia, l’irruzione di un gruppo di attivisti FN negli studi di La7, fino allo sfregio della lapide commemorativa di via Mario Fani a Roma.

Smorzare i toni

Scontri di piazza negli anni '70

Scontri di piazza negli anni ’70

Nondimeno la campagna d’odio sul web non risparmia partiti ed esponenti del mondo politico. Si osserva la necessità di incanalare il confronto nelle piazze e sui social su binari di democrazia e rispetto delle altrui opinioni. Raffreddare i toni della dialettica politica in campagna elettorale come strumento deterrente nei confronti di azioni violente ed estremismi di varia bandiera nel quadro di questa anacronistica – ma non meno pericolosa – “rievocazione” degli anni di piombo.

Gabriele Mirabella

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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