La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a lungo raggio. Secondo le informazioni riportate dai militari sudcoreani, quest’ultimo lancio, sarebbe il terzo in un solo anno che permette al paese Nordcoreano di avanzare tecnologicamente nel campo delle armi nucleari.
Le prime due “fonti” a lanciare la notizia del test condotto da Pyongyang, sono state Tokyo e Seoul. A tal proposito, in una nota pubblicata dopo una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale, dalla capitale della Corea del Sud si dichiara: “La Corea del Nord è stata fermamente condannata per aver rappresentato una seria minaccia alla pace e alla sicurezza della penisola coreana e della comunità internazionale lanciando un missile balistico intercontinentale a combustibile solido”.
Secondo le prime ricostruzioni, il missile a lungo raggio avrebbe volato per 1 ora e 13 minuti, coprendo la distanza di 1000 km, prima di cadere nel Mar del Giappone. Con precisione, a 250 km a nord-ovest dall’isola di Okushiri al confine con Hokkaido. La cosa che più preoccupa, però, è che secondo le autorità giapponesi “tale missile, di classe ICBM, sarebbe stato in grado di volare per oltre 15.000 km e, in tal caso, raggiungere i confini nazionali degli Stati Uniti”.
A controbattere alle dichiarazioni di cui sopra, ci ha pensato il portavoce del Ministero della Difesa nazionale nordcoreano che ha parlato così: “Qualsiasi tentativo da parte di forze ostili di utilizzare armi nucleari incontrerà una risposta preventiva e devastante”. Inoltre, lo stesso portavoce ha dichiarato che Stati Uniti e Corea del Sud, stanno “massimizzando l’escalation della situazione nella penisola coreana e nelle regioni circostanti attraverso provocazioni ostili contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea”.
La Corea del Nord, dunque, giustifica così i test condotti con missili balistici e risponde in modo deciso agli USA, sulla deterrenza nucleare in caso di conflitto reale.
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