PALERMO – Nelle giornate di sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo, i locali delle ex Fabbriche Sandron hanno ospitato una manifestazione che non è passata inosservata e che ha contribuito ad alimentare la già forte tensione all’interno del panorama politico siciliano. Fortemente voluta dal renziano Davide Faraone, sottosegretario di Stato del ministero dell’Istruzione, la kermesse organizzata dall’associazione Sicilia 2.0 ha coinvolto oltre cinquemila persone: quaranta tavoli tematici sono stati luogo di un dibattito finalizzato alla proposta di nuove idee per il rilancio della Sicilia e del Mezzogiorno, sulla linea dello slogan «Il futuro è il nostro presente». A conferire ulteriore importanza mediatica alla manifestazione ha contribuito la presenza di eurodeputati, parlamentari nazionali e regionali, associazioni, sindaci e altri personaggi di rilievo – uno tra tutti Graziano Delrio, braccio destro di Matteo Renzi, nonché sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Dall’argomento sanità, il cui dibattito è tornato ad accendersi nelle ultime settimane, al lavoro, che dall’inizio della crisi continua a rimanere l’ambito di discussione più gettonato, innumerevoli sono stati i temi trattati durante la Leopolda siciliana, specialmente da parte dei cittadini, i quali hanno approfittato della folta presenza istituzionale per far sentire la propria voce e tentare di fare chiarezza sui problemi della regione. Durante l’evento, inoltre, hanno avuto luogo alcune proteste, la più importante delle quali da parte dei lavoratori Almaviva, operatori del settore dei call-center, che hanno protestato contro la logica del massimo ribasso. Da non dimenticare anche il sit-in dei vigili del fuoco stagionali, impegnati in una contestazione riguardante la diminuzione delle giornate lavorative.
Al di là delle polemiche sorte negli ultimi giorni tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e lo stesso Faraone, incentrati in particolare sull’antimafia, va premiata la volontà di riaprire il dibattito su alcune questioni di vitale importanza, prima ancora che su problemi di natura politica. L’apertura del centrosinistra alle new entry voluta da Faraone è una questione che riguarda il futuro del PD in Sicilia, ma dovrebbe passare in secondo piano rispetto ai problemi che lo stesso partito, appoggiando il governatore Crocetta, dovrebbe risolvere nel più breve tempo possibile.
Claudio Pennisi
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