Ideato per essere un telefonino inviolabile, in grado di proteggere la privacy del presidente degli Stati Uniti Obama, non ha deluso le aspettative quando, alla fine del 2014, un gruppo di hacker russi si è introdotto nei sistemi informatici della Casa Bianca e alle caselle email di numerosi esponenti del Governo e del Dipartimento della Difesa. Sembra aver resistito all’attacco il telefonino del Presidente, lo Smartphone One che utilizza per telefonare e gestire la posta elettronica ufficiale e personale. Ma come funziona lo smartphone di Obama?
Si tratta di una versione modificata dalla National Security Agency (NSA) di un BlackBerry commerciale. Accuratamente smontato dall’NSA per poi essere rimontato eliminando tutte le potenziali fonti di pericolo e rendendolo di fatto completamente blindato contro accessi esterni non autorizzati. La sicurezza e la privacy hanno un costo anche per la persona più potente del mondo, infatti, con questo telefono Obama può essere raggiunto e raggiungere solo una decina di numeri tra cui quelli del vicepresidente, della first lady, dei collaboratori più stretti e di alcuni familiari attraverso chiamate criptate con SecureVoice, uno dei più potenti software per la protezione delle conversazioni telefoniche sviluppato in collaborazione con l’NSA. Sono vietate le app provenienti da terze parti perché potrebbero contenere malware in grado di intercettare e trasmettere a un hacker le comunicazioni a voce o per e-mail, niente giochini o social network per il presidente USA.
Inutile anche rubarlo. Il dispositivo infatti può funzionare solo se collegato a una speciale base che ne maschera il codice IMEI (cioè il codice numerico che identifica univocamente ogni terminale mobile) rendendolo, di fatto, impossibile da rintracciare e nel caso in cui qualcuno riuscisse a rubarlo non ne troverebbe alcuna utilità se non quella di cimelio per collezionisti.
Ciro Pappalardo
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