Gianluca Vialli è deceduto, non ce l’ha fatta. Negli ultimi giorni le condizioni dell’ex calciatore di Sampdoria e Juventus della nazionale italiana si erano aggravate. Purtroppo non è riuscito a battere il tumore al pancreas diagnosticatogli nel 2017. Persino la madre di 87 anni è partita per Londra per assistere al figlio.
Classe ’64, nato a Cremona ma con origine trentine, Gianluca Vialli è stato tra gli attaccanti italiani più forti di sempre. Con l’attuale allenatore della nazionale, Roberto Mancini, Vialli formava la coppia dei gemelli del gol alla Sampdoria. Proprio con il club di Genova vincerà lo scudetto del ’90/’91.
UNA VITA DI TRIONFI
Una vita di trionfi la sua. Vialli inizia la sua carriera nella Cremonese con sui segnerà 23 reti in 105 presenze in campionato. Con la società lombarda vincerà anche il campionato di Serie C1. Inoltre, riuscirà a riportare i violini anche in Serie A. Tre anni più tardi volerà a Genova, sponda Sampdoria, in cui ci resterà per otto anni. Segnerà 85 reti in 223 presenze in campionato, vincendo uno scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe. Con la Sampdoria ha giocato anche una finale di Coppa di Campioni persa contro il Barcellona.
Già con la maglia della Sampdoria, nel 1985 esordisce in nazionale contro la Polonia all’età di 21 anni. Bearzot lo convocherà per i Mondiali dell’86 come riserva di Bruno Conti, per poi in seguito divenire uno dei pilastri della nazionale. Se con i club vincerà di tutto, purtroppo con la nazionale non sarà così.
Nonostante segnerà alcuni gol fondamentali per le qualificazioni per gli Europei del 1988, non sboccerà mai una vera sintonia con la maglia azzurra. Nel 1992, infatti, all’età di 28 anni lascerà la nazionale italiana dopo 16 reti in 59 presenze.
Nel ’92 andrà alla Juventus con cui vincerà di tutto: un campionato, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa UEFA ed una Champions League. Nella società bianconera segnerà 38 reti in 102 presenze.
Quattro anni dopo, invece, arriverà la prima esperienza oltremare: il campionato inglese. Il Chelsea infatti lo acquisterà da svincolato, con l’obiettivo di tornare grande dopo anni di anonimato. Con i blues segnerà 21 reti in 58 presenze in campionato e vincerà una Coppa d’Inghilterra al suo primo anno e una Coppa di Lega Inglese più una Coppa delle Coppe l’anno dopo nelle vesti di calciatore/allenatore.
Una carriera di allenatore che inizia benissimo. Infatti oltre ai due trofei già citati vincerà anche una Coppa d’Inghilterra, una Charity Shield e una Supercoppa UEFA, ma che non decolla mai del tutto. Dopo l’esperienza londinese, infatti, allenerà il Watford ma verrà licenziato nel corso del campionato. In seguito diverrà opinionista in varie trasmissioni televisive e poi dirigente.
In seguito verrà nominato dalla FICG ambasciatore italiano dell’Europeo disputatosi nel 2021, il quale avrà un ruolo di capo delegatore al fianco di Roberto Mancini nella nazionale italiana. Un ruolo che risulterà cruciale per la vittoria dell’Europeo: le sue parole di inconaggiamento nonostante le condizioni precarie toccheranno i cuori dei calciatori. Parole e motivazioni che serviranno agli azzurri per vincere il campionato europeo.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.