La Conferenza delle Parti, nota come Cop, rappresenta uno sforzo globale per affrontare le minacce dei cambiamenti climatici e trovare soluzioni durature per preservare il nostro pianeta. La Cop28 sta avendo luogo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dal 30 novembre al 12 dicembre per la 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. È un appuntamento che si tiene ogni anno dove, i leader di tutto il mondo, si riuniscono per negoziare e delineare azioni decisive in risposta alle crescenti sfide ambientali.
La Cop28 è un raduno cruciale che coinvolge capi di Stato, ministri, e delegati incaricati, incluso Francesco Corvara, inviato speciale per il clima dell’Italia e docente di Fisica all’Università politecnica delle Marche. Questo incontro globale è dedicato a stabilire l’agenda mondiale per le azioni climatiche, con governi che cercano accordi e dialogano tra loro.
All’evento partecipano quasi tutte le nazioni membri delle Nazioni Unite, inclusi gli Stati Uniti, le nazioni dell’Unione Europea, il Regno Unito, il Canada, l’India, l’Australia, la Cina, il Brasile, la Russia e il Sudafrica, oltre a numerosi altri paesi in via di sviluppo. Nel complesso, sono attesi rappresentanti da 197 Stati a livello mondiale.
I membri delle Nazioni Unite sono organizzati in cinque gruppi regionali e, ogni anno, questi gruppi si alternano nell’organizzazione della Conferenza delle Parti (COP). Quest’anno, il compito è stato assegnato al gruppo Asia-Pacifico che ha designato gli Emirati Arabi Uniti come paese ospitante. L’evento si sta tenendo presso l’Expo City di Dubai. Tuttavia, questa scelta ha generato numerose controversie a causa delle preoccupazioni legate alla sostenibilità ambientale. Gli Emirati Arabi Uniti, infatti, sono noti come uno dei principali Paesi produttori di petrolio a livello mondiale, suscitando critiche per la presunta incoerenza rispetto agli obiettivi ecologici della COP.
La Cop28 è focalizzata su monitorare gli sforzi degli Stati contro i cambiamenti climatici, in linea con l’accordo di Parigi. Gli Stati si impegnano a elaborare, comunicare e attuare politiche e azioni per ridurre le emissioni di gas serra (NDCs). Durante le Cop28, vengono registrati volontariamente gli impegni degli Stati, con l’obbligo unico di renderli noti.
Ci si aspetta un focus su nuovi impegni per le energie rinnovabili, la riduzione dei combustibili fossili e riforme finanziarie per facilitare la transizione. L’obiettivo finale è raggiungere un consenso su azioni concrete che possano essere implementate a livello globale per contrastare i cambiamenti climatici.
La COP28 si propone di affrontare una serie di obiettivi ambiziosi che riflettono l’urgenza di fronteggiare la crisi climatica. Tra i principali obiettivi si evidenziano:
Il tema principale della COP 28 è il “Global Stocktake“: un meccanismo dell’accordo di Parigi che richiede ai Paesi di valutare, ogni cinque anni, i progressi compiuti e di determinare le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Inoltre, l’obiettivo principale è raggiungere accordi che triplichino le fonti rinnovabili entro il 2030, oltre a incrementare il sostegno finanziario per le iniziative di adattamento. Il rafforzamento delle energie rinnovabili, inclusa la promessa di ridurre le perdite di metano, rappresenta il fulcro dell’accordo tra Stati Uniti e Cina, con il potenziale coinvolgimento di altre potenze.
Il 1º dicembre, alla cerimonia inaugurale della conferenza, diverse personalità illustre hanno presenziato in quel di Dubai. Tra queste: Papa Francesco, Re Carlo III e la Premier Giorgia Meloni. La partecipazione del Pontefice rappresenta la sua prima presenza alla COP.
Papa Francesco, sempre attento alle questioni ambientali, ha esortato la Cop28 a unire le forze per contrastare il cambiamento climatico, attraverso un videomessaggio, sottolineando: “In questo momento critico, il mondo necessita di alleanze che promuovano l’unità anziché la divisione. È essenziale che le diverse religioni, senza compromettere la propria identità, si uniscano per dare l’esempio, collaborando non per interessi settoriali, ma per il bene comune del nostro pianeta“.
Durante la plenaria della Cop 28 ha preso parola anche la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, che ha sottolineato come: “L’Italia sta contribuendo pragmaticamente alla decarbonizzazione con un approccio improntato alla neutralità tecnologica, senza radicalismi. Per essere efficaci, dobbiamo perseguire la sostenibilità ambientale senza compromettere l’economia e la società, adottando una transizione ecologica non ideologica“.
A ciò, ha aggiunto l’importanza di questo momento nel tentativo di limitare l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi. Pur essendoci ragioni per essere ottimisti, la Premier ha affermato che l’obiettivo è ancora lontano e che la Cop28 deve segnare una svolta. La stessa Giorgia Meloni, infine, ha dichiarato la necessità di definire una chiara direzione e agire in modo ragionevole ma concreto.
In conclusione, la Cop28 a Dubai si presenta come un momento cruciale per la comunità internazionale. Gli stessi partecipanti si sono assunti impegni riguardanti le questioni più importanti e disparate: dal cosiddetto “loss and damage” alle energie rinnovabili; dal nucleare al carbone. Il tutto sotto la volontà, evidentemente comune, di combattere il cambiamento climatico. D’altronde, l’importanza di trovare soluzioni equilibrate che considerino aspetti economici, sociali ed etici è fondamentale per affrontare le sfide ambientali in modo efficace.
Fonte Foto in Evidenza: depositphotos
Giada La Spina
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