Dopo aver siglato un protocollo d’intesa, volto a valorizzare il Monte Etna, tutelandolo e implementando servizi di fruizione con l’Associazione Salviamo i boschi – Naturambiente Odv, sabato 26 marzo alle ore 10.00 si svolgerà, presso le Ciminiere di Catania, il convegno sul progetto Etna – Santuario dell’acqua potabile. Sostegno Ddl Ortolani. All’incontro, organizzato dall’Associazione Salviamo i boschi – Naturambiente Odv, prenderà parte anche la presidente Acli Sicilia, Agata Aiello.
L’idea di base del progetto, portato avanti dall’Associazione Salviamo i boschi e supportato da Acli Catania, è quello di condividere il disegno di legge a firma dei senatori Quarto e Ortolani, oggi purtroppo defunto e alla cui memoria è dedicato tale progetto. L’accordo con le associazioni del territorio, tra cui Acli Catania, è un modo per stimolare la società civile, i Comuni, il mondo associazionistico, le Fondazioni e i cittadini, a sottoscrivere una Dichiarazione di adesione al fine di sollecitare a tutti i livelli l’approvazione del Disegno di Legge per l’istituzione e il riconoscimento dei grandi bacini acquiferi, tra cui il Monte Etna per l’appunto.
A sostegno di questo impegno di fondamentale importanza è il progetto Acli Catania Il Battesimo dell’Etna, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani al rispetto dell’ambiente, facendo loro conoscere le bellezze, talvolta dimenticate, della nostra Terra.
Realizzato con il contributo del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, prevede numerosi appuntamenti presso l’Istituto Comprensivo Salvatore Casella di Pedara, con laboratori di educazione ambientale, che vedono il coinvolgimento di circa cento studenti. Il battesimo dell’Etna intende, infatti, condurre i ragazzi ad acquisire piena consapevolezza del loro ruolo nell’ambiente, partendo proprio dalla conoscenza del territorio e delle problematiche connesse ad un suo uso non sostenibile.
«La nostra Associazione – afferma il presidente Acli Catania, Ignazio Maugeri – ha il dovere di assumere l’impegno di salvaguardare il nostro Pianeta, la nostra “casa” di cui molto spesso non ne percepiamo l’importanza. Educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e condividere la battaglia che vede il riconoscimento dei grandi bacini acquiferi, tra cui il Monte Etna, è il minimo che possiamo fare per lasciare una Terra ospitale ai nostri figli».
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