Buone notizie sul fronte del ciclismo su pista dalle Olimpiadi di Tokyo. Secondo quanto riportato da SkySport, è arrivato un nuovo oro per l’Italia nella prova a inseguimento a squadre e il merito è di Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna. A essere battuta è stata la Danimarca con un tempo di 3′ 42”032, che significa nuovo record mondiale e medaglia d’oro numero 6 di tutte le Olimpiadi per la nostra nazione, mentre a conquistare il bronzo è stata l’Australia, che ha sconfitto la Nuova Zelanda. Per la nazionale azzurra nella disciplina si tratta invece della medaglia numero 12 dopo ben 53 anni di astinenza, in quanto l’ultima fu conquistata a Città del Messico nel 1968.
Durante la gara gli azzurri sono rimasti in testa nella prima metà fino a quando la nazionale scandinava ha rimontato e ha sorpassato accumulando un vantaggio di 8 decimi a quattro giri dalla conclusione della competizione. In quel momento è salito in cattedra Filippo Ganna, che si è portato in testa dopo aver recuperato con una velocità che è corrisposta ai 3’42”032 con i quali è riuscito a tagliare il traguardo assieme ai suoi compagni di squadra.
Con questo nuovo tempo, che come abbiamo già detto è il record mondiale in assoluto, sono stati superati i 3’42”307 con i quali gli azzurri erano riusciti a eliminare la Nuova Zelanda in semifinale. Il ritorno sul tetto del mondo a livello cronometrica da parte degli azzurri in questa disicplina si è tornato a verificare dopo 25 anni; in quell’occasione alle Olimpiadi di Atlanta 1996, precisamente il 31 agosto, Adler Capelli, Cristiano Citton, Andrea Collinelli e Mauro Trentini a Manchester toccarono i 4’00”958.
L’Australia invece nella finale di consolazione contro la Nuova Zelanda ha avuto la meglio sui “cugini” grazie anche alla caduta di Regan Gough, che ha toccato il compagno di squadra Kerby ed è precipitato a terra poco prima dell’ultimo chilometro.
Fonte immagine: AP Photo/Christophe Ena
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