Siamo tornati con il primo turno di ritorno degli ottavi della Champions League. La Juventus è chiamata all’ennesima remuntada dopo la sconfitta subita a Porto, anche se la squadra portoghese si è dimostrato un avversario più ostico del previsto.
Allo Juventus Stadium si gioca la partita più importante della stagione per i bianconeri. Mister Andrea Pirlo recupera e schiera Arthur e Leonardo Bonucci nella formazione titolare al fine di migliorare il palleggio rispetto la gara d’andata. Il Porto cambia un solo titolare: Sanusi al posto di Zaidu.
La squadra di casa inizia subito forte e al 3′ Morata, su assist di Cuadrado, prova il colpo di testa vincente; bravo il portiere Marchesin ad opporsi tentativo dello spagnolo. Al 6′ Sanusi, dalla fascia sinistra, mette una palla in mezzo, a intervenire è Taremi, il quale, prima, centra Szczesny e, poi, in pieno la traversa.
Superato il quarto d’ora di gioco, sempre l’attaccante iraniano aggancia un cross di Marega nell’area di rigore avversaria e viene steso ingenuamente da Demiral, per il direttore di gara è calcio di rigore. Dal dischetto Sergio Oliveira segna la rete del vantaggio per gli ospiti.
Da questo momento in poi la situazione per la Juventus si complica: ora per passare il turno della Champions League servono tre gol. Al 27′ si ripete l’azione vista in apertura della frazione di gioco: Cuadrado per Morata, l’attaccante spagnolo tira ma il numero uno argentino para ancora.
Nel primo dei quattro minuti di recupero concessi nel primo tempo, Sergio Oliveira ci riprova con una botta dal limite d’area, che però non impensierisce più di tanto il portiere polacco. Sono ben nove i tiri subiti dai bianconeri prima dell’intervallo: un dato sintomatico delle difficoltà incontrate dagli uomini di Pirlo.
Nei primi minuti della ripresa succede di tutto: Bonucci lancia Ronaldo, ma il pallone diventa buono per Chiesa che mette in porta il gol del pareggio. Al 52′ Taremi, dopo un fischio arbitrale, allontana con un calcione la palla, il direttore di gara Kuipers, fomentato dalle vibranti proteste dei bianconeri, esce il secondo cartellino giallo per l’attaccante iraniano, lasciando così il Porto in inferiorità numerica!
Queste circostanze sembrano galvanizzare la Juventus tanto che, allo scoccare del decimo minuto, Chiesa dribbla il difensore e il portiere antagonista; solo l’intervento di Pepe evita il vantaggio della la squadra di Agnelli. Una menzione d’onore è doverosa per il difensore portoghese, che, all’età di trentotto anni, dimostra ancora di essere un validissimo difensore.
Al 63′ il numero sedici bianconero mette un altro grande cross per Chiesa che di testa realizza la doppietta personale e porta in vantaggio la propria squadra. La Juventus prova a mettere la parola fine al discorso qualificazione, ma il terzo gol non arriva per un mix di imprecisione e sfortuna. Soprattutto quest’ultima emerge negli ultimi minuti di recupero, quando Cuadrado tira un bolide incredibile che si stampa sulla traversa.
La partita, per via del risultato della gara d’andata, continua con i tempi supplementari. Nel primi quindici minuti mister Pirlo cambia Chiesa (per infortunio) al posto di Kulusevski con l’obiettivo di dare nuova linfa nuova alla squadra. La prima occasione, però, è dei portoghesi: Luis Diaz serve Marega che di testa colpisce debole e centrale divorandosi la rete del pareggio. Al 110′ il neo entrato centrocampista svedese salta benissimo un uomo e conclude con un tiro rimpallato da Mbemba. Quando la squadra di casa sembrava prendere nettamente il sopravvento su un Porto ormai stanchissimo, Sergio Oliveira segna su punizione da trenta metri. Buona parte del merito va certamente attribuita al centrocampista portoghese (forte e angolato il suo rasoterra), anche se non può tacersi come il mal posizionamento della barriera della Juventus abbia contribuito non poco. Da segnalare, in particolare, un comportamento anomalo di Cristiano Ronaldo, il quale, confermando di non essere proprio in serata, dinanzi al tiro di Oliveira, incredibilmente, si stacca dal terreno e si gira lasciando passare il pallone verso la porta del numero uno polacco.
A questo punto il destino delle due squadre sembrava segnato, posto che alla vecchia signora sarebbero serviti addirittura altri due gol in meno di cinque minuti per passare il turno di Champions League. Ma, quando la speranze sembravano ormai svanire, ecco che Rabiot, con uno splendido colpo di testa, timbrava il cartellino. La nuova fiammata, tuttavia, non avrà un seguito e nei minuti che restano i portoghesi gestiscono il vantaggio senza particolari patemi. Finita: i bianconeri vincono ma escono ufficialmente dalla massima competizione europea.
Volendo trarre un bilancio dei centoventi minuti, la sensazione che si ha è che a fare la differenza siano stati gli errori commessi all’andata dagli uomini di Pirlo. Bisogna, però, fare i complimenti anche a Coincecao, visto che la sua squadra non è venuta a Torino solo per difendersi, come i più forse si aspettavano, bensì ha mostrato un gioco propositivo e, a tratti, di buona qualità.
Toti Pulvirenti
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