Con un solido secondo tempo al PalaDelMauro l’Olimpia conquista due punti pesantissimi in chiave primo posto e torna a comandare in solitaria approfittando dello stop di Venezia contro la The Flexx. Due grandi prestazioni individuali (Gentile e Okoye) portano altrettante vittorie a Bologna e Varese mentre in coda, entrambe sconfitte in casa, prosegue a braccetto il cammino di Pesaro e Orlandina.
È un colpo importante quello messo a segno da Milano in casa della Scandone, sconfitta dagli uomini di Pianigiani per 82-75 al termine di una gara in cui un peso notevole lo hanno avuto i lunghi delle rispettive squadre: Avellino ha avuto tanto da Fesenko soprattutto in attacco (16 punti e 7 rimbalzi con 5/8 dal campo) e quando l’ucraino è uscito nel terzo quarto la gara ha iniziato a girare a favore degli ospiti. Questi, dal canto loro, hanno potuto gioire per la prima doppia cifra in campionato di un Davide Pascolo protagonista, condendo la propria prestazione anche con 7 rimbalzi, 3 recuperi e un assist, assieme a Jerrels dell’allungo decisivo negli ultimi dieci minuti.
L'Olimpia è dura e vincente ad Avellino: 82-75 ➡ https://t.co/lCSW5CrQnm#meninred pic.twitter.com/05tMmDPm5g
— Olimpia Milano (@OlimpiaMI1936) March 25, 2018
I milanesi così raggiungono quota sei successi consecutivi, una serie ragguardevole che giustifica ampiamente il primo posto in solitaria agguantato domenica attraverso la contemporanea debacle dell’Umana in toscana. I lagunari, nonostante i propri sforzi, niente hanno potuto contro una Pistoia affamata di punti salvezza e contro un McGee in formato monstre: la guardia americana con 29 punti in 32 minuti (career high personale in Italia) ha letteralmente trascinato i suoi fin dalla palla a due a un risultato che permette a tutto l’ambiente di respirare e che condanna invece la formazione di De Raffaele a mollare, almeno momentaneamente, il timone del campionato.
La seconda posizione dei veneti tuttavia non è in pericolo, visto il margine di sicurezza fra sé e le immediate inseguitrici, tutte vincenti (con l’eccezione di Avellino) nell’ultimo turno e guidate, alcune, da prestazioni individuali di altissimo livello. La più vicina in graduatoria agli amaranto resta Brescia che imponendosi, seppur con fatica, su Capo d’Orlando ha appaiato i campani al terzo posto (e con una gara in meno può ambire a staccare i bianco verdi) e ha confermato il periodo nerissimo dei siciliani, giunti con quella di domenica alla dodicesima sconfitta filata.
Persi Ihring e Wojciechowski (ceduti in prestito) e tagliato Maynor, non sono bastati i buoni spunti dei “nuovi” Knox e Likhodey e la quasi tripla doppia di Stojanovic (9 punti, 10 rimbalzi e 13 assist): la Betaland ha provato a prendere il largo nel primo quarto e poi a combattere punto a punto nei successivi due prima però che la Leonessa, con la precisione dell’arco di Sacchetti (4/6 dalla distanza) e l’impatto del trio Moore–Landry– Michele Vitali (tutti sopra i 17 punti), prendesse fatalmente il largo nell’ultimo periodo.
Finale: Betaland CDO-Germani Basket BRE 78-88
L'Orlandina è stoica, ma non riesce a fermare Brescia. Ai paladini non bastano i 24 pti e 9 rebs di Likhodey, i 17 + 12 rebs di Knox, i 15 pti di Atsur ed i 9 punti, 10 rimbalzi e 13 assist) di Stojanovic. pic.twitter.com/AWqaZT3DQJ
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Si tratta perciò, dopo lo stop contro la Virtus, di un ritorno alla vittoria per i lombardi, un risultato che invece a Capo d’Orlando sperano, considerati alcuni buoni segnali lanciati nell’ultimo incontro, di ritrovare al più presto per mettere fine a quello che è diventato quasi una sorta di tabù e, spinti da nuovo entusiasmo, provare ad abbandonare finalmente l’ultimo posto in classifica. Una posizione che, al momento, i ragazzi di coach Di Carlo condividono con Pesaro, battuta infelicemente in casa da una Trento capace di archiviare la pratica Vuelle con un secondo quarto da 28-10 di parziale.
Per la Dolomiti Energia in questo modo arriva il quinto trionfo nelle ultime sei uscite, un bottino che le consente di agganciare a quota 24 punti Sassari e Torino e di tenere il passo di Cantù, tutti team a due punti di distanza da Bologna, quinta a 26. La Dinamo, malgrado i ripetuti tentativi di rientrare in gara, alla fine ha dovuto soccombere sotto i colpi di una Varese brava a sorprenderla fin dall’inizio (52-39 all’intervallo) e a resistere alla rimonta dei padroni di casa venendo trascinata da un super Stanley Okoye, autore dei liberi decisivi ma soprattutto di 27 punti in 36 minuti (nelle ultime quattro viaggia a oltre 23 marcature di media a partita).
Il Banco di Sardegna così, con questo stop, va a far parte del quartetto di formazioni che si dividono la sesta piazza assieme appunto a Trento, Red October e Fiat, due squadre, queste ultime, che nell’ultimo turno hanno dato vita a uno scontro ad alto punteggio risoltosi nel finale a favore dei padroni di casa grazie all’ennesima tripla decisiva di Charles Thomas. Prima di questa giocata, i brianzoli hanno mandato in doppia cifra tutto il proprio quintetto base (sugli scudi Chappell e Culpepper con 20 punti), una prova sufficiente per avere la meglio sul corrispettivo piemontese tradito ancora una volta da Vander Blue (4) e Boungou Colo (8), tutti e due alla terza gara evanescente di fila.
Sotto di undici all'intervallo, la Red October reagisce con uno straordinario secondo tempo: 61 punti a referto nella ripresa e Torino rimontata. Per capitan Chappell e compagni si tratta del terzo successo consecutivo in casa. Qui la cronaca del match: https://t.co/L55L5GD66Q pic.twitter.com/Hn2KHXlicP
— Pallacanestro Cantù (@PallCantu) March 25, 2018
A niente dunque sono valsi, nel tentativo di evitare la terza sconfitta di fila, i 30 punti di Deron Washington (career high), secondo miglior marcatore di giornata alle spalle di Alessandro Gentile, il quale, fermando a 31 il proprio score contro Brindisi, è arrivato a un solo punto dal proprio massimo in Italia fatto registrare contro Varese alla dodicesima giornata. Anche grazie a questa prestazione, contro Brindisi è arrivata una vittoria per Bologna che ora, pur dovendo osservare da vicino la bagarre alle proprie spalle, può strizzare l’occhio al quarto posto di Avellino (lontana ora quattro lunghezze e impegnata settimana prossima a Venezia), traguardo che in ottica playoffs significherebbe avere il fattore in campo a favore almeno nel primo turno.
Federico Guido
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