CAMERUN – Nell’Africa centrale diverse sono le pratiche disumane applicate ai corpi delle donne: la più famosa è l’infibulazione, cioè la mutilazione della vagina. In Camerun, però, vige la norma consuetudinaria del c.d. Breast Ironing: ovvero, il totale stiramento del seno. Tale pratica avviene mediante il passaggio, particolarmente intenso, di una pietra bollente, o anche di un ferro da stiro, sui seni delle bambine in un’età compresa fra gli 8 e i 13 anni. Grazie a questo le loro mammelle non si svilupperanno mai, non mettendole, quindi, “in pericolo”. I camerunesi hanno esportato il Breast Ironing anche in Regno Unito, dove negli ultimi anni si è registrato un netto aumento dei casi in questione. «Così gli uomini non le desidereranno e le salviamo da possibili violenze, gravidanze precoci, stupri»: queste le giustificazioni usate dalle famiglie delle povere bambine.
Uuar.it riporta la storia di Amelie, ragazza di 25 anni vittima di stiramento del seno: «Ne avevo tredici quando mia madre si è accorta che cominciavano a ingrossarsi i seni. Mi ha detto: «Questo non va bene, adesso gli uomini cominceranno a guardarti perché sanno che sei una donna. Allora faremo come ha fatto mia madre con me, come tutte abbiamo imparato a fare»». Da quello sciagurato giorno, ogni mattina e ogni sera, Amelie ricevette un ferro da stiro caldo sul petto «per cancellare il nocciolo all’interno e farlo scomparire»: secondo le sue dichiarazioni, le urla di dolore non servirono a nulla, neanche a fermare l’istinto tradizionalista della mamma. Per la ragazza in questione sono stati necessari 5 mesi per fare in modo che le mammelle non crescessero, 3 anni, invece, perché ricomparissero.
Le Nazioni Unite hanno inserito questa pratica tra i peggiori crimini contro la donna: il Breast Ironing affonda le radici, dunque, nei meandri più oscuri delle civiltà centro africane, che tramandano la prassi in oggetto da madre in figlia. Le rassicuranti frasi delle mamme prima dell’atto non cancelleranno le urla di dolore delle loro figlie o le piaghe che le accompagneranno per sempre. Per la loro causa, comunque, sono tante le associazioni che si muovono affinché lo stiramento del seno (e non solo) venga abolito: in prima linea, vi è la CAME Women and Girls Development Organization, la cui base operativa è a Londra. A volte, tuttavia, le associazioni non bastano: 1 donna su 4 è ancora vittima di quanto appena detto. E le conseguenze sono persino più gravi di quanto si possa immaginare, come il cancro al seno (fra le peggiori). In sostanza, si tratta di un circolo vizioso da cui è difficile uscire: dura lex, sed lex…sed lex iusta est?
Francesco Raguni
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