«Fai che il tuo cuore sia come un lago. Con una superficie calma e silenziosa. E una profondità colma di gentilezza» Lao Tzu.
C’è un posto in Campania dove è possibile trascorrere qualche momento sospesi fuori dalla frenesia del tempo: è il casino di caccia Vanvitelliano meglio conosciuto come “Casina Vanvitelliana”, una Meraviglia d’Italia. Per raggiungerlo e visitarlo bisogna andare a Bacoli, un piccolo comune a nord di Napoli, confinante con la più famosa Pozzuoli, e recarsi presso il Parco Vanvitelliano. Addentrandosi nel parco, dietro una antica palma alla fine un piccolo sentiero curvo, si apre alla vista lo stupefacente paesaggio del lago Fusaro incorniciato dai raggi del sole. Di qui un pontile in legno, recintato, circondato da lampioni in ferro battuto romanticamente apre la strada verso il casino di caccia sito quasi al centro del lago.
La Casina fu progettata nel lontano 1752 su desiderio di Carlo III di Spagna, che affidò il progetto a Luigi Vanvitelli, storico architetto, già autore della Reggia di Caserta, ma a finirla fu poi suo figlio Carlo Vanvitelli che concluse i lavori nel 1782 e affidò la casina a Ferdinando IV di Borbone. Di sofisticato gusto architettonico, essa si inserisce perfettamente, per le sue caratteristiche, tra le più raffinate opere settecentesche. Presenta infatti un’articolata pianta composta da tre ottagoni intersecati l’uno alla sommità dell’altro, come in una pagoda. In un gioco di archi, di vuoti e pieni, alternati da grandi vetrate che girano lungo tutto il perimetro e permettono alla luce di inondare ogni stanza della Regale casina.
Gli interni rispecchiano le forme esterne, il salone di gala circolare, con soffitto a otto volte, dove si organizzavano le feste e i ricevimenti reali, visitabile al centro del piano primo della casina, è arredato con gusto imperiale. Il camino di marmo verde in stile barocco, i mobili di pregio di legno intarsiato il tavolo circolare imponente, il lampadario di cristallo e oro immersi nel carta da zucchero avvolgente delle pareti trasportano il visitatore in una festa Settecentesca di quelle con crinoline, piume, taffetà, parrucche e suoni di chiacchiericci e risa tutt’intorno. Guardando poi dalle vetrate, si ammira il lago placido, di un blu intenso. All’esterno si passeggia girando intorno alla casina e si può ammirare a 360 gradi il lago. Sul lato posteriore si affaccia la terrazza del piano superiore e in basso due lampioni fanno da confine a due piccoli gradini che s’inabissano nelle acque del lago invitando a un bel bagno rilassante. Per i più pigri le panchine in ferro battuto poste all’esterno della casina sono il punto panoramico perfetto per ammirarne il paesaggio.
Questa casina fu adibita inizialmente a Casino Regale di Caccia e Pesca Borbonico poiché l’area intorno era quasi disabitata e popolata, invece, di selvaggina, rifugio ideale per le primavere reali che univa i diletti dei gentiluomini e delle nobildonne che si dilettavano con bagni salutari e feste di gala. Infatti, in seguito divenne una residenza di ospiti illustri dei Reali. Ivi soggiornarono personaggi del calibro di: Wolfgang Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini, lo Zar di Russia e Francesco II d’Asburgo-Lorena e più recentemente il Presidente Einaudi. Tutti ne furono ammirati.
La Casina è visitabile dalle ore 11 alle 19 ogni sabato e domenica. Il prezzo del biglietto è di 3 euro guida inclusa (prezzo fisso, senza agevolazioni) , è raggiungibile anche con i mezzi oltre che in automobile, è presente un parcheggio proprio difronte al Parco Vanvitelliano. Per ulteriori informazioni riguardo ai mezzi pubblici utili per arrivare alla casina fare riferimento a questo sito: http://www.parcovanvitelliano.it/casina-vanvitelliana/.
Visitare la Casina Vanvitelliana al tramonto per un tocco di magia in più. Chi lo desidera può organizzare il proprio matrimonio o una cerimonia privata dentro il casino reale di caccia, basta prenotare!
Gilda Angrisani
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