Brescia, Milano, Venezia ed Avellino tornano assieme a comandare il massimo torneo nostrano di basket dove, invece, sembra non avere fine il momento no della Fiat e delle ultime due della classe, Orlandina e Vuelle.
Il campionato di Serie A, giunto alla sua diciottesima giornata, ritorna ad avere una leadership condivisa fra più squadre, segno questo di come per tutti le insidie e gli scivoloni quest’anno siano dietro l’angolo e, più in generale, di come ogni squadra in giornata possa essere competitiva e dare fastidio anche ai team più blasonati.
In poche parole questo discorso si potrebbe tradurre nell’assunto “tanto equilibrio e nessun padrone” applicabile certamente anche ai risultati messi a referto dalle sedici protagoniste del nostro torneo nell’ultima giornata. Brescia per prima, da capolista, ha visto violato il proprio campo di casa da una Trento che, confermando la propria nomea di bestia nera per i lombardi, è riuscita a tener testa a Hunt (22 punti e 12 rimbalzi in 35 minuti per il centro della Leonessa) e compagni nei primi due quarti e a non mollare più il timone della gara una volta messo il naso avanti nella ripresa.
La Germani sbatte sul muro di Trento, la Dolomiti Energia passa al PalaGeorge ➡️ https://t.co/OZgkAtBxT0 ⬅️ Stop casalingo per #Brescia, battuta con il punteggio di 70-78. La doppia doppia di Hunt (22+12) non basta per evitare la quinta sconfitta stagionale #GoLeonessaGo pic.twitter.com/r0o7Hxw6J1
— Basket Leonessa (@LeonessaBrescia) February 4, 2018
La bella prova dei bianconeri, guidati da Flaccadori (14 punti dalla panchina), Forray (15 e 3 assist in 23’) e Hogue (doppia doppia da 10 punti e 12 rimbalzi), ha così dato la possibilità alle tre inseguitrici della Germani di appaiarla al vertice, opportunità che nessuna tra Venezia, Milano e Avellino si è lasciata sfuggire.
La Reyer ha dovuto sudare fino all’ultimo per scrollarsi di dosso il pericolo Brindisi e mettere le mani su due preziosismi punti: i pugliesi, reduci e ben motivati dalle ultime due vittorie conseguite, sono stati nella scia dei lagunari fino al termine reagendo alle spallate di Peric (21 punti in 29 minuti) con le giocate sotto canestro di Lalanne (15 punti e 14 rimbalzi) e la vena di Mesicek (12,7 punti di media nelle ultime sei gare), insufficienti però per strappare quel successo consolidato da Venezia grazie ai liberi finali di Bramos.
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Gli amaranto hanno agguantato in questa maniera il secondo trionfo consecutivo ottenuto con uno scarto uguale o inferiore ai cinque punti, un distacco decisamente minore di quelli con cui l’EA7 Milano e la Sidigas Avellino hanno invece travolto Capo d’Orlando e Torino. Ai biancorossi è bastato un quarto di gioco, il primo (22-8 il parziale), per archiviare virtualmente la pratica contro i messinesi, usciti con le ossa decisamente malconce dal Forum (91-54 lo score finale).
L'Olimpia vince 91-54 contro Capo d'Orlando #meninred pic.twitter.com/LIbIeYpFn7
— Olimpia Milano (@OlimpiaMI1936) February 4, 2018
Copione simile anche per i campani che sono andati al riposo lungo su un tranquillo +18 (confermato poi dal 77-59 conclusivo) e si sono permessi il lusso di un Rich assente (3 punti in 22 minuti). Nonostante questo, grazie alle triple di Filloy (5/8 dalla distanza) e alla presenza sotto ai tabelloni di Fesenko (15 punti in 22’), la Scandone ha ritrovato il filo con la vittoria dopo due stop consecutivi sottolineando, in questo modo, ancor di più la crisi dell’Auxilium per la quale non sembra più esserci più capo (Recalcati ha rassegnato ieri le proprie dimissioni) ne coda.
L’arrivo dell’ex Lakers Vander Blue in quest’ottica non può esser considerato al momento come consolazione ne tanto meno come ancora di salvataggio: Torino ha bisogno al più presto di ritrovare certezze e una linea tecnica sicura e affidabile per evitare buttare all’aria quanto fatto nel girone di andata e finire per naufragare in acque pericolose.
Sidigas Avellino espugna Torino e ritrova la testa della classifica insieme a Brescia, Milano e Venezia. https://t.co/FO7mZ2m5NR pic.twitter.com/a0ePdOEot9
— Gazzetta di Avellino (@GazzettAvellino) February 5, 2018
Situazione quest’ultima in cui invece ora si trovano una Betaland a cui la coppa di sicuro ha tolto, assieme agli infortuni, energie, entusiasmo e brillantezza a molti dei suoi interpreti e una Pesaro che condivide con Torino, dopo l’ultima sfortunata uscita a Bologna (85-67 in favore della Virtus), la striscia di tre sconfitte consecutive, la seconda più lunga dietro proprio ai sette insuccessi filati dell’Orlandina.
Queste ultime due, per contesto attuale e classifica (dieci punti per i siciliani, otto per la compagine pesarese), parrebbero le indiziate principali a contendersi fino alla fine l’ultimo posto buono per rimanere nella massima serie ma, proprio per quanto detto in precedenza, basta davvero niente in questo campionato per aggiustare il tiro e far punti contro chiunque e, in questo senso, attenzione alla pausa per la Coppa Italia tra due settimane che alle squadre di coda potrebbe davvero giovare ed essere utile per provare a ribaltare il trend negativo.
Federico Guido
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