Si sono appena conclusi i sessantasettesimi All Star Game NBA della storia, che come ogni anno hanno regalato spettacolo. Ormai, come di consuetudine, questa è l’occasione che consente all’NBA di mostrare al mondo i suoi prodotti migliori, che danno prova del loro talento con mini-giochi e partite.
Partendo dal venerdì e finendo la domenica, poco più di 60 atleti sono scesi in campo a rappresentare la loro franchigia.
Per cominciare, non può mancare la solita partita tra le celebrità. Annullato il vecchio formato West vs East, l’incontro è stato disputato tra Team Lakers e Team Clippers, essendo Los Angeles la città ospitante. Tra le star in campo, vecchie conoscenze dell’NBA come Tracy McGrady, Nate Robinson, Jason Williams, Paul Pierce e celebrità di ogni tipo, da cantanti ad attori: Justin Bieber, Jamie Foxx e Quavo per citarne alcuni. Proprio il componente dei Migos si è aggiudicato il premio di MVP, portando il Team Clippers alla vittoria per 75-66 grazie, anche, ai suoi 19 punti.
Subito dopo, è andato in scena il match che vedeva protagonisti i ragazzi del primo e del secondo anno NBA. Le due squadre erano Team World e Team USA. Vittoria schiacciante del Team World per 155-124. 23/56 da 3 per il TW guidato da Bogdan Bogdanovic (MVP della partita) che si è fatto notare per i suoi 26 punti con 7 triple, Buddy Hield (29 punti) e Ben Simmons (11 punti e 13 assist con il 100% dal campo). Per il Team USA, si prende tutta la scena Jaylen Brown con 35 punti e 10 rimbalzi. I ragazzi statunitensi, nonostante la sconfitta, hanno dato spettacolo con una serie di schiacciate da stropicciarsi gli occhi: su tutti Brown, John Collins, Dennis Smith Jr. e Jayson Tatum hanno mandato il pubblico in visibilio.
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Il sabato della settimana All Star è quello più spettacolare. Le competizioni singole lo fanno da padrone. Lo Skills Challenge ha visto trionfare una delle sorprese più positive di questa stagione: il playmaker dei Brooklyn Nets Spencer Dinwiddie, che ha vinto in finale contro Lauri Markkanen, nota più lieta dell’annata di transizione dei suoi Chicago Bulls.
La gara del tiro da tre ha avuto un finale elettrizzante. Dopo il primo round, che ha visto Paul George protagonista in negativo con un punteggio di 9, in finale sono andati Tobias Harris (18), Klay Thompson (19) e Devin Booker (19). La talentuosa guardia dei Phoenix Suns ha lasciato tutti a bocca aperta dopo aver realizzato un punteggio record di 28; non è bastato a Klay Thompson il 25, che resta un punteggio con cui solitamente si vince. Booker continua a confermarsi uno dei talenti migliori del panorama NBA.
Lo Slam Dunk Contest ha sicuramente suscitato più interesse di quello deludente dello scorso anno: non sarà stato ai livelli del 2016 o del 2015, ma i 4 partecipanti hanno dato prova di grande fantasia e mostruoso atletismo. La vittoria è andata a Donovan Mitchell, tra i favoriti per la vittoria del Rookie of the Year. Il fenomeno degli Utah Jazz ha avuto la meglio in finale sul neo-acquisto dei Cleveland Cavaliers, Larry Nance Jr., figlio dell’omonimo padre, primo vincitore della gara delle schiacciate nel 1984. Mitchell ha omaggiato Vince Carter, indossando la casacca dei Toronto Raptors edizione 2000 con cui Air Canada riscrisse la storia della competizione.
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La partita della domenica può essere definita tra le più competitive degli ultimi anni, il nuovo format senza distinzione di Conference, avendo eletto LeBron James e Stephen Curry capitani, con il compito di selezionare i membri della squadra, ha fatto sì che la partita sia stata molto equilibrata, con gli ultimi 5 minuti in cui i giocatori in campo hanno mostrato grande impegno. La vittoria è andata alla squadra di James con un risultato di 148-145 dopo una grandissima difesa sull’ultimo possesso da parte del “re” e di Kevin Durant. LeBron MVP con 29 punti, 10 rimbalzi e 8 assist e, con lui, Durant, autore di 19 punti. Fondamentali nel clutch time Russell Westbrook e Kyrie Irving. Nella squadra di Curry, buone prestazioni per Joel Embiid (19 punti) Damian Lillard (21 punti) DeMar DeRozan (21 punti) e Karl-Anthony Towns (17 punti e 10 rimbalzi). Deludono sia il capitano (4/14 dal campo) che il “barba” James Harden (5/19 dal campo).
Dario Consoli
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