Dopo una lunga attesa di tre settimane, torna la MotoGP con gli ultimi tre appuntamenti della stagione motociclistica.
Il circuito sanmarinese ospiterà per l’ultima volta l’iconico e sfortunato Valentino Rossi che chiude lo schieramento di partenza della gara. In occasione di quest’ultima apparizione, lo Sky VR46 Racing Team omaggia il mito di Tavullia montando sulle moto una livrea speciale: tinta unica gialla fluo con un “Grazie Vale” a caratteri cubitali stampato sulle carene.
Quando si parla di Rossi, si parla di Yamaha. E, in questo caso, non si può non far riferimento alla recentissima ufficialità del nuovo team satellite per l’anno venturo. Petronas chiude i battenti in MotoGP e Yamaha accoglie RNF Racing, in sinergia con il colosso energetico “With-U” in qualità di sponsor e title partner. In sella alle nuove M1 andranno Andrea Dovizioso e Darryn Binder (fratello minore di Brad, pilota KTM).
Per la seconda tappa a Misano le wild card previste inizialmente erano due: Michele Pirro per Ducati e Lorenzo Savadori per Aprilia. Quest’ultimo è stato costretto al ritiro dopo un brutto incidente in FP3 che gli ha causato la frattura della clavicola. L’infortunio lo costringerà a saltare anche la gara di Portimão.
Weekend di gara cruciale per le sorti del mondiale. A Fabio Quartararo basterebbe perdere meno di 3 punti da Pecco Bagnaia per intascare il primo dei tre match point e laurearsi anticipatamente campione del mondo.
L’ansia, il setup o semplicemente la tensione accumulata, tradiscono il francese. In qualifica non va oltre la 15ª casella, favorendo di gran lunga le speranze di Bagnaia che, invece, si piazza in pole position. Quartararo chiamato alla rimonta per limitare i danni; Pecco ha l’obbligo di vincere per mantenere vive le speranze.
La nuvola rossa si abbatte su Misano: alle spalle del poleman Bagnaia, troviamo il compagno di squadra Jack Miller e la sorpresa Luca Marini. Il fratello minore di Rossi sorprende con la sua Ducati e guadagna la sua prima fila in MotoGP.
La seconda fila è aperta da Pol Espargaró e dalla sua Honda. Lo spagnolo precede la migliore delle KTM appartenente a Miguel Oliveira e la miglior Yamaha, di Franco Morbidelli.
Marc Márquez fa 7°, Petrucci e Zarco chiudono la top ten. In fondo allo schieramento compaiono le due Suzuki: Rins 13°, Mir 18°. Trittico italiano nelle ultime tre caselle: Dovizioso, Pirro e Rossi.
La domenica è aperta da uno strepitoso Dennis Foggia in Moto3. Partendo dalla 14ª casella, il pilota romano, rimonta e trionfa. Recupera punti preziosi su Acosta che chiude terzo con un po’ di fortuna, limitando i danni in ottica mondiale. A separare i due, solamente 21 punti: può, la gestione della pressione, essere l’ago della bilancia in queste ultime due gare?
A scanso di equivoci, con il secondo posto di Masia, il team RedBull KTM Ajo si assicura anche il titolo costruttori Moto3. Trofeo che va ad aggiungersi a quello precedentemente guadagnato in Moto2 solo qualche domenica fa.
Proprio in Moto2, Raúl Fernandez stava conducendo la gara che gli avrebbe consentito il sorpasso in campionato nei confronti del compagno Remy Gardner. Salvo poi cadere inspiegabilmente. Il figlio d’arte australiano ne approfitta in uno dei suoi weekend peggiori (7°), mettendo altri punti tra sé e Raúl (18, nella fattispecie). A vincere è Sam Lowes, seguito dal compagno Augusto Fernandez. Doppietta del team Marc VDS. A chiudere il podio uno sfortunatissimo Aron Canet: all’ultima curva termina la benzina, perdendo la seconda posizione.
Ore 14.00 cominciano i 27 giri della MotoGP a Misano:
Ottimo spunto iniziale di Bagnaia e Miller, con i due ducatisti seguiti dalle due Honda ufficiali di Márquez ed Espargaró, subito dietro Oliveira mantiene la 5ª posizione. Luca Marini, invece, cede qualche metro.
Joan Mir, al terzo giro, viene sanzionato dalla direzione gara, reo di esser partito qualche istante prima dello spegnimento del semaforo. La penalità consisterebbe in un doppio long-lap penalty ma il maiorchino non fa in tempo a scontarla che subito perde il posteriore in curva, portando con sé Danilo Petrucci.
Sfortunato anche Jack Miller, nel tentativo di proteggere la sua posizione ed il compagno di squadra, cade rovinosamente al quinto giro. Marc Márquez trova pista libera dopo la caduta di Miller e si incolla a Bagnaia, con un fare molto agguerrito.
Guardando al mondiale, Fabio Quartararo, dopo una disastrosa partenza (17° dopo le prime curve), comincia la risalita, riuscendo a rientrare agevolmente in top 10.
Al giro 11 abbandona la corsa anche Iker Lecuona a causa di una perdita di anteriore. Due giri più tardi, vola sulla ghiaia anche Jorge Martín. Copiose le cadute in questo fine settimana sanmarinese, è evidente come le condizioni meteo abbiano influito negativamente sul grip.
Long-lap penalty anche per Brad Binder, il sudafricano, in zona punti, eccede i limiti della pista più volte venendo prontamente sanzionato. Stessa sanzione per Franco Morbidelli.
Continua la progressione di Fabio Quartararo fino alla 5ª casella, il transalpino ricuce il divario visto in qualifica.
Quello che succede negli ultimi giri ha del clamoroso: si stende prima Miguel Oliveira (il portoghese presidiava la quarta posizione), facendo guadagnare a Fabio Quartararo punti preziosissimi. Successivamente, pochi istanti dopo, Pecco Bagnaia, leader della corsa, perde l’anteriore. Profonda delusione per la Ducati che getta al vento la speranza di vincere il mondiale che manca dai tempi di Casey Stoner.
In un batter d’occhio, dunque, Fabio Quartararo, finisce virtualmente sul podio laureandosi a gara in corso campione del mondo. A soli 22 anni, El Diablo, si iscrive all’albo dei campioni MotoGP. Riporta il titolo alla casa di Iwata dopo ben 6 anni (l’ultimo fu il “mondiale delle polemiche” vinto da Jorge Lorenzo nel 2015).
Enea Bastianini, nel dubbio, si permette di togliere lo sfizio del podio al neo campione del mondo proprio nelle ultime curve.
Finisce così dunque: Marc Márquez trionfa a Misano, seguito dal compagno Pol Espargaró. Giornata perfetta per Honda che vede finalmente alcuni spiragli di luce in fondo al tunnel che li ha visti sottotono nel corso della stagione. Chiude il podio uno strepitoso Enea Bastianini che replica il podio di Misano 1. Medaglia di legno per il campione del mondo MotoGP Fabio Quartararo e menzione d’onore per la leggenda: Valentino Rossi chiude la top 10.
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»