Il Gran Premio di San Marino ospita la 14ª tappa del mondiale MotoGP. Siamo difronte al primo dei due appuntamenti calendarizzati al Misano World Circuit Marco Simoncelli.
In casa loro, tornano gli italiani: Franco Morbidelli assaggia l’asfalto con un sapore diverso, in sella alla sua nuova M1 Factory. Rapporto sancito da un contratto biennale: l’italo-brasiliano ha firmato con Yamaha fino al 2023. Il pilota dell’academy ritrova l’ex-compagno Fabio Quartararo: che siano loro i nuovi Rossi e Lorenzo?
Esordisce coi nuovi colori Petronas Andrea Dovizioso. Inizialmente, l’ex-Ducati, correrà con l’M1 Spec 2019 appartenuta a Morbidelli, con la sicurezza di una moto Factory per l’anno venturo. (Contratto fino al 2022 per il forlivese.)
«Dopo quello che avevo fatto nel 2012 con la M1 di Tech3, sognavo di avere una Yamaha ufficiale.» commenta così, Dovizioso, spiegando le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la proposta della casa giapponese piuttosto che Aprilia.
Schieramento di partenza della MotoGP che vede la partecipazione come wildcard di Michele Pirro (in qualità di tester ufficiale Ducati) e Stefan Bradl (tester Honda).
Le qualifiche sembrano la fotocopia di Aragón: prima fila composta da Pecco Bagnaia (pole e record della pista) seguito da Jack Miller e Fabio Quartararo. Siamo difronte all’ennesima doppietta Ducati che conferma la grande evoluzione ingegneristica della casa di Borgo Panigale in questi anni.
In seconda fila altre due Ducati: Jorge Martín e Johann Zarco precedono l’Honda di Pol Espargaró.
Apre la terza fila il dolorante Marc Márquez: nel tentativo di seguire Pecco Bagnaia in qualifica, spinge al limite la sua moto, finendo per cadere. Terza operazione in arrivo?
Seguono l’Aprilia di Aleix Espargaró e la Suzuki di Alex Rins.
Ottimo, invece, Maverick Viñales. Decima posizione per l’ex-Yamaha che inizia a prendere confidenza con la sua nuova moto in un circuito ampiamente alla sua portata. (Due pole position ed una vittoria qui a Misano per lui lo scorso anno.)
Nelle posizioni di fondo, da segnalare: Mir 11°, Morbidelli 16° e il trittico della vecchia guardia italiana a chiusura dello schieramento: Petrucci; Rossi e Dovizioso. Ritratto di una MotoGP che sta ringiovanendo.
La domenica comincia al meglio in Moto3: tripletta italiana a Misano. Dennis Foggia trionfa, davanti ad Antonelli e Migno. Il tricolore sventola alto. Vittoria di Dennis propiziata da una caduta di Fenati, il quale stava conducendo in solitaria con tanto margine. Quattro gare rimaste e 42 punti di distacco tra il leader del mondiale Pedro Acosta e i suoi inseguitori.
Passando alla Moto2: sesta doppietta stagionale per il team RedBull KTM Ajo. Raúl Fernandez vince su Gardner, terzo Canet. Mondiale apertissimo tra i due KTM compagni di box.
Ore 14.00, scatta la MotoGP:
Partenza pulita, le posizioni rimangono pressoché invariate: ottimo spunto di Bagnaia che prende sin da subito un buon margine. Fa un piccolo passo in avanti Marc Márquez, ma il sogno dura poco: Martín lo riprende agevolmente.
È proprio Jorge Martín il protagonista dei primi giri: sorpassa Quartararo per la terza posizione ma, dopo poche curve ed un po’ di bagarre, Martinator perde il controllo della moto, stendendosi sulla ghiaia.
Le due Ducati ufficiali dettano il passo, la Yamaha di Fabio Quartararo resta a guardare in lontananza. Mentre, alle spalle della zona podio, troviamo un sorprendente Enea Bastianini, autore di una rimonta clamorosa nei primi giri. Subito dietro: Márquez, Rins ed Aleix Espargaró.
Long lap penalty per le due Pramac: Zarco e Martín (rialzatosi dopo la caduta) sono costretti a scontare la penalità per aver ecceduto più volte i limiti della pista. Medesima penalità per Luca Marini. Segno che, magari, a quelle velocità, controllare la Ducati in uscita non sia un gioco da ragazzi.
La seconda parte di gara si apre con il recupero di Quartararo su Miller, con il francese che guadagna la seconda posizione. Il transalpino su M1 vede Pecco Bagnaia all’orizzonte, a 3 secondi di distacco.
Al 18° giro si stende Alex Rins, sfortunato lo spagnolo.
Enea Bastianini è una furia: vede il podio alla portata, firma giri veloci su giri veloci e punta Jack Miller. Il sorpasso era nell’aria, ed Enea lo compie, guadagnando la terza posizione.
Ultimi giri concitati: il calo delle gomme riduce i distacchi. Quartararo si porta a meno di 1 secondo da Bagnaia. I due piloti, in lotta per il mondiale, sono molto vicini a pochi giri dal termine.
Alta tensione nel finale per il possibile rientro di Quartararo, ma Bagnaia spinge sino all’ultimo. A tagliare il traguardo per primo è proprio l’italiano, che bissa il successo di Aragón e sigla il dominio di questo weekend: pole e vittoria. Alle sue spalle, a pochissimi decimi, proprio Fabio Quartararo: il francese limita i danni per il mondiale, concedendo solamente 5 punti.
Menzione d’onore ad Enea Bastianini: rookie italiano, su moto italiana, che conquista il suo primo podio in MotoGP nel circuito “di casa”. Weekend da incorniciare.
Nel finale, Jack Miller perde anche la 4ª posizione a favore di Márquez e Mir.
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
Fonte foto: Ducati
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