Dopo una settimana di stop torna la MotoGP: prima tappa europea di stagione, sul circuito di Portimão. Capitolo portoghese che si apre con l’attesissimo ritorno dell’otto volte campione Marc Márquez, il quale mette in mostra la voglia di rivalsa sin dalle FP1. Dopo l’estenuante calvario durato 265 giorni, il pilota di Cervera, torna in sella alla sua HRC ed in qualifica firma una clamorosa 6ª posizione.
Un “baby-Márquez” che sta nascendo anche in Moto3, con lo strepitoso inizio di stagione del rookie maravilla Pedro Acosta. Per il sedicenne spagnolo del KTM Team Ajo la tappa del Portogallo rappresenta la sua seconda vittoria di stagione, ed il terzo podio. Su tre gare. A sedici anni, all’esordio.
Ci troviamo su uno dei circuiti più fisici ed insidiosi di tutto il motomondiale: la struttura della pista ed i suoi dislivelli favoriscono lo spettacolo. Il sabato di MotoGP è caratterizzato da una moltitudine di cadute che portano alla costante interruzione delle prove. In un rocambolesco scambio di posizioni e penalità, a spuntarla è Fabio Quartararo, che si aggiudica la pole position. La prima fila si chiude con la Suzuki di Alex Rins in 2ª posizione e la Ducati Pramac di Johann Zarco in 3ª. In seconda fila, a precedere Marc Márquez, troviamo Jack Miller (4°) e Franco Morbidelli (5°).
Bene Aleix Espargaró che scatta dalla 7ª casella con la sua Aprilia. A seguire troviamo un sorprendente Luca Marini in 8ª posizione, ed a chiudere la terza fila Joan Mir: 9°.
Miguel Oliveira, vincitore l’anno scorso nel circuito di casa, con la sua KTM non va oltre il 10° posto.
Molto sfortunati Pecco Bagnaia e Maverick Viñales: i due partiranno rispettivamente 11° e 12°. L’italiano della Ducati aveva stampato il record della pista, ma si è visto cancellare il tempo per una mancata osservazione del regolamento. (La sua colpa è stata non aver rallentato a seguito dell’esposizione delle bandiere gialle.) Per lo spagnolo, invece, si tratta di un reiterato passaggio oltre i limiti della pista. Questione di pochi centimetri: molte le proteste.
Male anche Bastianini, Rossi e Petrucci: 16°, 17° e 18°. Tra i piloti, invece, che non ricorderanno con gioia questo weekend troviamo Jorge Martin e Takaaki Nakagami. Terrificante la caduta del poleman di Doha nelle FP3: perde il controllo della sua Desmosedici in curva 7, perdendo temporaneamente i sensi. (Check-up terminato: per lui trauma cranico, frattura del primo metacarpo destro e frattura del malleolo destro.) L’iberico del Team Pramac dovrà operarsi: speranzosi di rivederlo presto in pista. Per il pilota nipponico invece si tratta solo di una forte contusione che lo ha tenuto lontano dalle qualifiche, in virtù di ciò scatterà dall’ultima casella.
Prima della partenza si esaurisce un toccante minuto di silenzio nel ricordo di Fausto Gresini, in congiunzione con la Formula 1 che ne fa memoria ad Imola. Pronti, partenza, via. Si spegne il semaforo e si accendono i motori:
Partono alla grande Marc Márquez e Joan Mir, che si portano subito in zona podio. Molto bene anche Binder e Nakagami il quale, nonostante gli acciacchi, scavalca 8 piloti in poche curve. Quartararo viene risucchiato, favorendo Zarco al vertice inseguito dalle due Suzuki. Pol Espargaró è costretto a rientrare ai box con la sua HRC nel corso del 5° giro: problemi tecnici per lui. Jack Miller, al 6° giro, si stende in curva 1: chiusura dell’anteriore, niente da fare per l’australiano. Nel progredirsi dei giri Marc Márquez perde qualche posizione, pare evidente che il ritmo gara sia insostenibile per le sue condizioni. Miguel Oliveira perde la moto nella ghiaia al settimo giro, ma risale in sella cercando di portare a termine la corsa. Lì davanti, nel frattempo, Quartararo riprende la testa della gara, con Rins alle sue spalle. Poco più distanti troviamo in bagarre l’iridato Mir ed il francese Zarco.
Seconda metà di gara che vede Maverick Viñales in estrema difficoltà, fuori dalla zona punti. Valentino Rossi guadagna qualche posizione, gira intorno alla top 10, ma non è di certo il passo che si aspettava. The Doctor porta con sé i problemi di Doha, e al 15° giro si stende in curva 11. All’inseguimento delle prime quattro posizioni troviamo i due piloti dell’Academy: Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia. Il ducatista passa l’italo-brasiliano, costruendo giro dopo giro la sua rimonta, nonostante la pole cancellata. Al 19° giro succede di tutto: Bagnaia recupera su Mir, lo sorpassa. Contemporaneamente Rins firma il giro veloce ma, se cerchi il limite prima o poi lo trovi: lo spagnolo perde il controllo della sua GSX-RR, finendo sulla ghiaia. Destino avverso anche per Zarco: chiusura dell’anteriore che fa perdere punti importanti al due volte campione del mondo.
Gli ultimi giri di MotoGP vedono un Quartararo a debita distanza che vince e convince. Il francese della Yamaha taglia il traguardo con diversi secondi di vantaggio. Subito dietro, bagarre a tre protagonisti: Bagnaia, Mir e Morbidelli. Impressionante Marc Márquez, stringe i denti ed alla prima gara dopo l’infortunio fa 7°.
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
Fonte foto: facebook Monster Energy Yamaha MotoGP
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»