Amici della MotoGP, siamo appena entrati nella settimana decisiva del motomondiale che culminerà con l’incoronamento del nuovo campione del mondo a Valencia. I contendenti alla vittoria finale, dopo la gara di Sepang, sono ridotti a due: Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo.
Il primo, in sella alla Ducati Desmosedici del team ufficiale di Borgo Panigale; il secondo, in sella alla Yamaha M1 che l’anno scorso gli fece conquistare il titolo.
Senza dubbio, allo stato attuale delle cose, Pecco e Fabio sono i due piloti con più talento in MotoGP: la lotta inoltrata fino all’ultima gara è quindi da considerare un degno epilogo di quello che hanno dimostrato in questi ultimi due anni.
È Italia contro Francia, un’altra volta. Se, da un lato, il titolo costruttori è già in mano alla Ducati, dall’altro, il mondiale piloti è ancora incerto. Il vantaggio di Pecco su Fabio è di 23 punti, a poche manciate di chilometri dal traguardo.
Al netto dei risultati conseguiti quest’anno, per Bagnaia c’è un ulteriore vantaggio: grazie alle sue 7 vittorie (contro le 3 di Quartararo), l’italiano potrebbe permettersi persino l’arrivo a pari punti.
Difatti, Pecco Bagnaia è campione se:
– Quartararo non vince
– Quartararo vince e Bagnaia conclude almeno 14°.
Inversamente, in casa Yamaha sono pochi i calcoli da fare per Quartararo, il quale è costretto a vincere per poter effettivamente sperare nel sorpasso. Il francese dovrebbe sfoderare dal cilindro una prestazione sensazionale, portarsi a casa la vittoria e sperare al contempo che Bagnaia commetta qualche errore, terminando 15° o peggio. Una serie di coincidenze quasi cinematografiche, ma che nella vita non si sa mai.
Guardando in faccia la realtà, ingegneristicamente, Bagnaia – per sua stessa ammissione -, compete con una moto più all’avanguardia, completa e dinamica, capace di far bene su tutti i circuiti. Al contrario, Yamaha, quest’anno, costatando i dati, non è riuscita a valorizzare il talento dei propri piloti al 100%. Ragion per cui, Bagnaia, con uno svantaggio di 90 punti su Quartararo (post gara del Sachsenring), è riuscito a rimontarne ben 113. (Rimonta record nella storia della classe regina).
Adesso non ci resta che vivere quest’ultimo weekend di MotoGP e aspettare che il circuito di Valencia ci offra un bello spettacolo per questa resa dei conti. Chiunque dovesse portare a casa la vittoria finale, lo meriterebbe per quanto dimostrato finora. Godiamocela!
Luca Lazzaro
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»