José Alberto Mujica Cordano, nato il 20 maggio del 1935 a Montevideo, è il Presidente della Repubblica dell’Uruguay dal primo marzo del 2010. Famoso per il suo stipendio minimo di 8.300 euro al mese, ne dona circa il 90% in organizzazione di beneficienza e per le persone in difficoltà. In una intervista ha, infatti, dichiarato di tener per sé solo 800 euro del suo stipendio presidenziale, così da essere definito come il presidente più povero al mondo. Ha rinunciato alla vita da palazzo per preferire quella della sua fattoria di Rincón del Cerro, nella dacia di proprietà della moglie Lucia Topolansky, dove impiega il suo tempo a coltivare verdure.
Figlio di un imprenditore agricolo, è cresciuto nutrendo grande amore per la terra e la vita di campagna. Agli inizi degli anni ’60 è entrato nelle file del famoso gruppo armato dei Tupamaros. In seguito alla sconfitta del fronte rivoluzionario, è stato un prigioniero del regime ed è rimasto in carcere per quindici anni: «Peggio della solitudine c’è solo la morte e quando si resta soli a lungo, come lo sono stato io, bisogna difendersi dalla pazzia», ha ricordato. Liberato nel 1985, ha fondato il Movimento per il Potere Popolare. Nel 1994 è poi diventato deputato, in seguito senatore e, infine, nel 2008 è stato nominato ministro dell’Agricoltura.
Dopo una grave recessione, le politiche sociali stanno ridando alla popolazione una qualità di vita dignitosa. Questo è stato possibile grazie ad alcune iniziative, come la creazione di un valido sistema pensionistico, di un buon sistema sanitario pubblico e l’introduzione di un salario minimo di almeno 360 dollari. In nove anni la disoccupazione è scesa e l’analfabetismo si è azzerato. Le scelte governative di Mujica hanno reso oggi l’Uruguay una nazione all’avanguardia, motivo per cui l’Economist ha scelto di nominarla Paese dell’anno 2013.
È inoltre necessario sottolineare come, a fronte di una netta diminuzione della povertà media, le disuguaglianze sociali sono tuttavia aumentate e il narcotraffico imperversa in Uruguay. Molti abitanti non si dicono del tutto soddisfatti del Presidente; causa principale è l’inefficienza dello Stato nel gestire le questioni dell’educazione scolastica e della sicurezza pubblica. Anche se non è acclamato dall’intera popolazione, ricordiamo che Mujirca si è battuto per la depenalizzazione dell’aborto, per il riconoscimento dei matrimoni gay e per la legalizzazione delle droghe leggere con la possibilità di poter coltivare le piante solo ed esclusivamente per uso domestico. «Quando compri qualcosa non la stai comprando con i soldi, ma la stai comprando con il tempo della tua vita che hai dovuto impiegare per guadagnare quei soldi. Bisogna consumare il necessario senza accettare lo spreco. Il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Invece l’Umanità sbaglia perdendo solamente tempo, non riuscendo più a riservare alcun momento per i figli, per le fidanzate, non si ha mai più abbastanza tempo per tutto, quindi quando te ne rendi conto ormai sei un vecchio reumatico ed hai passato il tempo solamente pagando la carta di credito, e quant’altro».
«Povero non è colui che ha poco, ma chi ha indefinitamente bisogno di molto», ha affermato Mujica nel giugno del 2012 durante una conferenza mondiale ONU sullo sviluppo sostenibile contro l’iperconsumo.
Marcello Strano
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