Uno dei problemi che maggiormente attanaglia l’umanità, con tutte le conseguenze che poi ne derivano, è lo spreco di cibo. Ogni anno, infatti, tonnellate di roba finisce nelle pattumiere di tutto il mondo a causa della scadenza a cui esercenti e compratori non fanno attenzione e questo comporta, ovviamente, un ulteriore, nonché immenso, sperpero di denaro. Tuttavia, nonostante le nazioni sembrino insensibili di fronte a tutto ciò, ce n’è una che è già corsa ai ripari al fine di riparare questa falla di sistema: la Norvegia. Per via del clima rigido, l’agricoltura norvegese è una tra le più magre con produzioni minime le quali impongono allo Stato l’esportazione di alimenti dal Sud Europa, con spese annue non indifferenti. Ma qual è la loro idea, nello specifico?
Un supermercato di Oslo, il Best Før, si è accorto di aver venduto, in molteplici occasioni, merce scaduta o già deperita soprattutto nel caso di prodotti ortofrutticoli. Sorprendentemente, poi, i clienti hanno proceduto ugualmente all’acquisto, noncuranti, o almeno si pensa e spera, della data di scadenza già oltre la dicitura. A tal proposito, proprio l’Unione Europea sta tentando di modificarle, possibilmente abolendole del tutto per alcuni cibi come il riso. Lo Stato norvegese, invece, ha pensato bene di implementare due applicazioni in grado di avvisare, anzitempo, negozianti e acquirenti della data di scadenza quando questa si avvicina.
Una delle due, Bestfør.no, è una piattaforma accessibile ai supermercati i quali potranno utilizzarla per tenere memoria, ed essere informati in tempo, della expiry date (data di scadenza) delle vivande. In tal modo, gli esercenti potranno apporvi prezzi scontati e venderli prima che possano deperirsi del tutto. La seconda app, Foodlist, permette ai consumatori di fotografare le date di scadenza degli alimenti acquistati e condividerne le immagini, affinché pure gli altri utenti possano recarsi al supermercato e comperare immediatamente i prodotti prima che scadano. L’obiettivo della Norvegia è la riduzione dello spreco alimentare fino al 50% entro il 2030, ma il loro potrebbe diventare meta comune se tutte le nazioni del mondo si impegnassero a tal proposito. Magari con le stesse app ma con titoli diversi. Plagio? No, solamente riguardo verso il nostro pianeta.
Anastasia Gambera
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