In attesa del Natale, tra i film più attesi di questa stagione spicca l’arrivo dell’anticipato prequel di una favola nata dalla penna di Roald Dahl nel 1964: “WONKA” è disponibile al cinema dal 14 dicembre.
Questa storia ha preso vita come un celebre romanzo, dando origine a due indimenticabili film: “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” diretto da Mel Stewart nel 1971, con Gene Wilder nei panni del cioccolataio, e “La fabbrica di cioccolato” di Tim Burton del 2005, con Johnny Depp nel ruolo principale. Quest’anno l’aspettativa è palpabile, con Timothée Chalamet nel ruolo dell’amato cioccolataio in una versione musicalmente accattivante, dove i buoni sentimenti trionfano, focalizzandosi sulle prime avventure del giovane Willy.
Willy, interpretato da Timothée Chalamet, è un giovane che ha vissuto la perdita della madre, Sally Hawkins, malata quando lui era solo un bambino. Da lei, ha ereditato l’amore per il cioccolato e appreso le tecniche per lavorarlo. Si trasferisce in una nuova città con il desiderio di aprire la sua cioccolateria, ma le cose non sono così semplici. Porta con sé solo pochi soldi ed è vittima di un inganno che lo costringe a lavorare per la malvagia e avida signora Scrubbit, interpretata da Olivia Colman, per saldare un debito.
Insieme a lui, altri sfortunati, tra cui la piccola Noodle interpretata da Calah Lane, sono imprigionati e obbligati a lavorare senza sosta.
Come può liberarsi da lì e far conoscere le sue deliziose creazioni di cioccolato in città? Come può farsi strada quando la concorrenza è spietata e priva di regole?
Prodnose, interpretato da Matt Lucas, Fickelgruber, interpretato da Matthew Baynton, e Slugworth, interpretato da Paterson Joseph, veri luminari nel mondo del cioccolato, gli mettono ostacoli davanti. Sarà necessaria tutta la sua determinazione, insieme all’aiuto dei suoi nuovi amici, per cercare di mantenere la promessa fatta un giorno alla madre e realizzare il suo sogno.
Un’altra questione cruciale che Wonka deve affrontare riguarda gli Umpa Lumpa. Rispetto ai racconti precedenti, questa versione del personaggio cerca di rimediare a un errore passato, coinvolgendo un tenace Umpa Lumpa di nome Lofty (interpretato da Hugh Grant). Nonostante sia una questione secondaria nella vita di Wonka, il ragazzo si impegna a migliorare la vita del giovane Noodle e ad aiutarlo a elaborare il lutto per la madre (interpretata con radiosità da Sally Hawkins in flashback). Pur mantenendo un’aura misteriosa senza un profondo sviluppo narrativo, Wonka resta al centro del film, che eccelle nel presentare il suo lavoro ossessivo in un mondo intelligente e affascinante creato da King, un luogo di profonda immaginazione.
Nel nome del padre. Era così che Willy Wonka viveva la sua vita nella versione originale del film “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato“. Il nuovo film cambia radicalmente la storia. Tutto il passato di Willy Wonka è legato al ricordo della defunta madre, un’umile ragazza dell’Europa dell’est che gli ha insegnato tutti i segreti e le magie del cioccolato.
Collegare Willy Wonka alla madre anziché al padre cambia completamente la prospettiva. Ricordate il freddo e autoritario dentista che costringeva il giovane Willy a indossare complicati apparecchi ortodontici e a rinunciare ai dolci? Quel padre aveva segnato l’intera vita di Wonka, causandone la misantropia e il suo vivere in qualche modo distante dal mondo. Il suo atteggiamento controcorrente e il suo rifiuto di compiacere tutti (diventando così l’alter ego di Tim Burton, nella sua versione) derivavano interamente da quel rapporto.
Il Willy Wonka interpretato da Timothée Chalamet, invece, è un giovane tenero e appassionato, un’anima pura, ancora innamorato della madre che ha dovuto lasciarlo troppo presto a causa di una malattia. Willy porta sempre con sé una tavoletta di cioccolato che gli ha regalato lei. Ogni sua azione è motivata da un desiderio di ricreare quella magia, la dolcezza del loro legame. Con la speranza che la riproduzione di quel cioccolato possa, in un certo senso, riportargli sua madre. È evidente che, con queste premesse, il Willy Wonka che vediamo è completamente diverso da quello presentato nei film precedenti: un bravo ragazzo appassionato ed empatico.
Wonka è un vero e proprio musical, con varie canzoni scritte da Neil Hannon, che accompagnano le sequenze principali e coreografie vivaci e coinvolgenti eseguite sia dal protagonista che dal resto del cast. Tuttavia, va detto che, in versione doppiata, non si riesce a godere appieno di queste melodie, come dichiarato durante la presentazione del film alla stampa.
La colonna sonora, curata da Joby Talbot, e gli elementi musicali, in generale, hanno un impatto sulla narrazione che risulta piatta e stanca, fatta eccezione per la canzone degli Umpa Lumpa, che rimane oggettivamente memorabile dopo la visione. Il tutto è avvolto da un velo di magia attraversato da una grande ambizione di dare vita a ciò che si è sognato fin dall’infanzia, di realizzare le risposte alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”.
Per quanto riguarda la parte tecnica, le scenografie sono realizzate con cura, offrendo una fedele ricostruzione della città. La fotografia, insieme agli effetti visivi, è notevole, evidenziando il contrasto tra i colori spenti della città e quelli vivaci e sgargianti delle caramelle e del negozio di Wonka.
Potrebbe diventare un classico natalizio, da guardare e riguardare quando arriva la stagione della cioccolata calda e dei dolciumi?
Wonka, è il classico film natalizio, quel film da condividere con amici e famiglia, in grado di farti sollevare dalla frenesia e monotonia quotidiana, tenendoti con la testa tra le nuvole ma ancorato saldamente alla realtà.
Un elemento chiave nella regia di Paul King è stato distanziarsi quanto basta da “La Fabbrica di Cioccolato” di Tim Burton, un film ancora ben impresso nell’immaginario collettivo grazie anche all’interpretazione di Willy Wonka da parte di Johnny Depp. Timothée Chalamet presenta una nuova interpretazione del personaggio, che è allo stesso tempo classica e moderna, recuperando dettagli e caratteristiche dal romanzo originale senza risultare in alcun modo una imitazione priva di anima di quella di Depp.
La maggior parte delle recensioni esprime entusiasmo o apprezzamento, concentrandosi soprattutto sulla performance di Timothée Chalamet. L’attore riesce a conferire un fascino al personaggio di Wonka sfruttando la sua presenza scenica per creare contrasti ironici e divertenti. Molti critici elogiano anche la regia di Paul King, il quale ha già dimostrato la sua abilità nel creare atmosfere familiari con i film di Paddington.
Vanity Fair, nel suo magazine, afferma che “Wonka ha un tono piacevole, è vivace e accattivante, rivolto soprattutto ai bambini ma con l’inclusione di alcuni elementi oscuri“. Questa dichiarazione, unita all’entusiasmo generale, suggerisce che il film è da vedere assolutamente al cinema.
Fonte Foto in Evidenza: fanpage.it
Giada La Spina
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