È uscito finalmente nelle sale italiane il capitolo conclusivo di una delle saghe più avvincenti degli ultimi anni, The Hunger Games, che vede il termine di una battaglia ideologica crudele e oppressiva grazie alla personalità di una semplice ragazza.
Tratto dagli omonimi romanzi di Suzanne Collins, la trilogia cinematografica Hunger Games, uscita per la prima volta nel 2012, si è conclusa il 19 novembre del 2015 con l’uscita dell’ultimo capitolo Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2, terminando così una saga avvincente e ricca di suspense. Interprete indiscussa della serie è Jennifer Lawrence, classe 1990, la quale, grazie al personaggio principale di Hunger Games, Katniss Everdeen, ha raggiunto oggi fama internazionale vincendo un premio Oscar come miglior attrice ne Il Lato Positivo al fianco di Bradley Cooper. Insieme a lei, nella trilogia, vi sono anche: Josh Hutcherson (Peeta), Liam Hemsworth (Gale) Woody Harrelson (Haymitch) Lenny Kravitz (Cinna) e Julianne Moore (Alma Coin).
L’intera epopea è ambientata nella cittadina immaginaria di Panem suddivisa in 12 distretti, dei quali il distretto Uno, Capitol City, è chiaramente il più potente e sotto la direzione del presidente Snow controlla tutti gli altri. Lo scenario è pertanto quello di una città distopica, sottoposta a un regime di terrore totalitario dove tutti sono sottomessi a un potere centrale. Ma la parte fondamentale, su cui poi si snoda tutta la trama del film, è rappresentata dai cosiddetti Hunger Games, “giochi” annuali i cui partecipanti, scelti tra i giovani di ogni regione, hanno “soltanto” un obiettivo: sopravvivere all’interno dell’Arena (luogo in cui si svolge a competizione) poiché, come in tutti i giochi, il vincitore è solo uno. Altro non è, quindi, che una lotta l’uno contro gli altri, dove a salvarsi è chi, sostanzialmente, ha meno paura di morire e il tutto viene rappresentato come un vero e proprio spettacolo dove i protagonisti sono, prima dell’inizio dei giochi, completamente agghindati e presentati al pubblico che da casa li osserva. Tuttavia, la fortuna vuole che alla 74 esima edizione degli Hunger Games partecipi Katniss, offertasi volontaria al posto della sorella minore e destinata a cambiare per sempre le sorti del Paese. Mettendo in scena un falso amore con il suo compagno di sventure Peeta – l’altro sorteggiato del suo distretto – riuscirà ad “ammorbidire” gli animi degli Strateghi (coloro che manovrano il gioco) e, quindi, a far sì che per quell’anno a uscire vivi dall’Arena siano due concorrenti anziché uno, purché siano della stessa zona di provenienza. I due protagonisti, riuscendo a salvarsi entrambi, diventeranno così gli “amanti sventurati”, introducendo nel racconto, pertanto, anche un’immancabile storia d’amore con addirittura gelosie da parte di Gale, amico d’infanzia di Katniss.
Da qui iniziano poi il secondo e terzo capitolo che vedono in Katniss una possibile via d’uscita a quella vita fatta di violenze e dolori, poiché diventerà, infatti, leader di una rivolta contro il potere di Capitol City grazie all’aiuto dei Ribelli, reclutati nei diversi dipartimenti. Ma si tratta pur sempre di un gioco, dove a manovrare il tutto è la mano del Presidente che non perde occasione per sterminare e radere al suolo le città, creando sempre più scompiglio e confusione. Lo scenario si trasforma, quindi, in un campo di battaglia dai mille intrecci e sotterfugi che si traducono in realtà situate più su un piano ideologico fatto di principi e speranze, degno di una trilogia mirata a salvare un popolo oppresso e di cui i fan aspettavano solo l’epilogo finale.
Sofia Bonomo
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