Negli ultimi vent’anni l’universo del gaming online ha vissuto una trasformazione radicale, passando da semplici giochi installabili su PC a esperienze sempre più immersive e accessibili da qualunque dispositivo. Questa evoluzione non è stata solo tecnica, ma ha anche modificato le abitudini degli utenti e il modo stesso in cui ci si approccia al gioco. Dai primi software da scaricare fino alle app native e al cloud gaming, ogni fase ha portato con sé nuove possibilità e sfide da superare.
All’inizio degli anni 2000, il gioco online era per lo più legato a software da scaricare e installare sul proprio computer. Piattaforme come Steam hanno cominciato a diffondersi, offrendo cataloghi di titoli accessibili solo dopo il download completo.
Questo approccio, sebbene innovativo per l’epoca, comportava diversi limiti: in primo luogo gli evidenti problemi di compatibilità tra sistemi operativi, ma anche la necessità di compiere aggiornamenti manuali e pesanti e di conseguenza tempi di attesa piuttosto lunghi prima di poter iniziare a giocare. Inoltre, l’accesso era spesso limitato a utenti con una certa dimestichezza con la tecnologia, escludendo una fetta consistente di pubblico meno esperto.
Con il trascorrere del tempo, si è assistito a un progressivo passaggio verso il browser gaming, cioè giochi giocabili direttamente online senza bisogno di installare nulla. Grazie a tecnologie come Flash e, successivamente, HTML5, è stato possibile offrire esperienze ludiche direttamente nel browser, accessibili con un semplice clic.
Questo approccio ha avuto un impatto significativo sul settore: i giochi sono diventati più leggeri, compatibili con un numero maggiore di dispositivi e accessibili anche da chi non disponeva di computer particolarmente performanti. Il browser gaming ha aperto la strada alla diffusione di portali dedicati ai giochi casual, educativi e sociali, raggiungendo un pubblico sempre più ampio e variegato, anche se spesso dalla trama meno strutturata rispetto ad altri passatempi del genere.
Con l’arrivo degli smartphone e la nascita degli store digitali (come App Store e Google Play), l’industria videoludica ha subito un’altra svolta: il passaggio alle app native. Queste applicazioni, progettate per funzionare direttamente sui dispositivi mobili, hanno reso il gioco online ancora più immediato, fluido e coinvolgente.
Le app native hanno permesso l’ottimizzazione dell’esperienza di gioco in base al sistema operativo e alle specifiche tecniche del dispositivo, migliorando sensibilmente la grafica, la velocità e la stabilità. Questo si è verificato negli ambiti più diversi, anche per le sale da gioco virtuali. Tutti i giochi di carte in generale come per esempio il poker online, come blackjack, briscola o scopa, hanno tratto enorme vantaggio da questa tecnologia, offrendo partite rapide, interfacce intuitive e funzionalità avanzate, come tornei in tempo reale e notifiche push personalizzate.
Anche i giochi multiplayer hanno conosciuto un’evoluzione grazie alle app: connettività costante, matchmaking istantaneo e sincronizzazione dei progressi tra dispositivi hanno ridefinito le aspettative degli utenti. Il mobile gaming è oggi una delle principali forme di intrattenimento, capace di generare miliardi di euro di fatturato ogni anno. In generale, è il mercato del gioco ad essere completamente digitale: il 95% delle vendite riguarda videogiochi digitali, con il mobile che rappresenta ormai quasi la metà dell’intero introito del settore.
Se fino ad ora si è guardato al passato, è ora possibile volgersi verso il futuro, con l’esistenza di diverse tecnologie che stanno già modificando ulteriormente il panorama del gaming online e che potrebbero intervenire ancor più massicciamente nel breve e medio periodo. Tra queste, ad esempio, si può citare il Progressive Web App (PWA): combinano i vantaggi delle app native con quelli del browser gaming, offrendo esperienze veloci, leggere e sempre aggiornate, senza la necessità di installazioni pesanti.
Il cloud gaming è un’altra frontiera aperta a grande sviluppo, anche se è già una realtà. Grazie alla potenza dei server remoti, i giochi più complessi possono essere eseguiti anche su dispositivi con hardware limitato. Non serve più scaricare interi titoli o preoccuparsi dello spazio di archiviazione: basta una buona connessione internet per accedere a librerie immense di giochi, su qualsiasi schermo.
Infine, la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) stanno guadagnando terreno, offrendo esperienze sempre più immersive. Titoli come Pokémon GO hanno già dimostrato le potenzialità dell’AR, mentre la VR continua a espandersi in ambito simulativo, educativo e ricreativo.
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.